


Quota 100, anche a Lucca è assalto agli sportelli Inps: soltanto nelle ultime due settimane (dal decreto attuativo in poi, ndr), infatti, sono piovute 409 domande. Un dato comunicato oggi (16 febbraio) da Gigi Petteri – presidente nazionale Inas, il patronato della Cisl – a Lucca insieme a Massimo Bani (segretario generale Cisl Toscana nord) per discutere di un provvedimento che sta producendo file impensabili anche davanti a patronato e sindacato. Solo nella sede lucchese, ad esempio, gli appuntamenti per richiedere informazioni utili a divincolarsi in una “giungla normativa” che propone sette ipotesi differenti per andare in pensione, sono decuplicati: “La scala è venti a duecento – conferma Bani – Il tutto, sempre in soli quindici giorni”.
“Un assalto – afferma Petteri – che fa comprendere una volta di più l’importanza del servizio che offriamo. Le persone arrivano disorientate e noi dobbiamo aiutarle a prendere decisioni fondamentali”.
Uno dei dubbi maggiormente avanzati è quello inerente a presunte “penalizzazioni” che, per Petteri, non ha motivo d’esistere: “Non cambia nulla – conferma – perché nulla verrà decurtato rispetto al periodo di tempo effettivamente maturato”.
Tra le domande più impellenti spiccano quelle degli assunti nel mondo della scuola: per loro, infatti, la dead line è scandita dalla fine del mese di febbraio. “In passato – prosegue Petteri – è mancato il coraggio di rivedere una riforma sbagliata, come la Fornero. Adesso in moltissimi vogliono cogliere questa situazione, anche perché la materia pensionistica viene sempre toccata dal governo di turno”.
Una preoccupazione che viene mossa anche da Bani: “In tanti vogliono sbrigarsi – precisa – perché c’è grande incertezza circa l’effettiva durata di questo mandato di governo e, di conseguenza, tutto potrebbe cambiare molto rapidamente”.
L’altra grande questione è rappresentata dalla traducibilità concreta dei pensionati in nuovi posti di lavoro: “Se nel pubblico – argomenta Petteri – questo ricambio generazionale diventa quasi un dovere del legislatore, situazioni maggiormente discrezionali verranno a verificarsi nel privato”. Non solo: il blocco delle assunzioni fino al termine dell’anno, specialmente per scuola e sanità, potrebbe provocare – si fa notare – un corto circuito che il governo deve essere pronto a gestire”.
Quota 100 (che è affiancata da Opzione donna, Isopensione, Lavori usuranti, Ape volontario, Ape sociale, Lavoratori precoci) avrà bisogno, per il presidente Inas, anche di un “fratello: è necessario intervenire in parallelo sulla previdenza complementare – conclude – sostenendo fiscalmente gli investimenti di chi è ancora molto lontano dalla pensione e sceglie di tutelarsi oggi. Si tratta, infatti, di decisioni private destinate ad avere una grande ricaduta in termini di tenuta del sistema pubblico”.
Paolo Lazzari