Variante Cardella al piano acustico, ok in commissione

5 marzo 2019 | 18:31
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Variante Cardella al piano acustico, ok in commissione

Sembrerebbe un lieto fine, quello che si appresta a resettare il contenzioso tra la cartiera Cardella di San Pietro a Vico e il Comune di Lucca sulla classificazione acustica dell’area dove insiste l’azienda. La commissione ambiente e lavori pubblici ha votato oggi (5 marzo) l’adozione alla variante al piano comunale che recepisce la sentenza del Tar che, in primo grado, ha dato ragione alla cartiera. Con l’ok del consiglio comunale si apriranno i canonici 60 giorni utili a presentare osservazioni alla variante adottata, prima della definitiva approvazione.

“La variante al piano di classificazione acustica – ha spiegato l’assessore all’ambiente, Francesco Raspini – arriva in seguito a un accordo transattivo raggiunto lo scorso dicembre tra la cartiera Cardella e il Comune, con il quale l’azienda rinuncia a procedere nel ricorso, giunto al consiglio di stato, e noi ci impegniamo a portare l’atto all’attenzione del consiglio comunale. Usando un’immagine calcistica, è come se la Cardella avesse rinunciato a giocare una partita che, all’80esimo minuto, la vedeva sull’1 a 0, consapevole che, qualora la variante approvata dopo la fase delle osservazione non fosse ancora soddisfacente per l’azienda, la partita ricomincia da capo. Con l’adozione della variante insomma – ha chiarito Raspini – si mette una pietra sopra a quello che è stato, fino ad oggi, un contenzioso che ha visto il Comune in svantaggio. Al contempo, quindi, si scongiura l’eventualità più che probabile di dover far pagare un conto salato ai cittadini in risarcimenti”. La variante porterà l’area del sito produttivo in classe VI, quella che identifica le zone esclusivamente industriali e che, nel piano di classificazione acustica del 2004, non risultavano presenti sul territorio comunale. Al momento, quindi, la Cardella è inserita in classe V, quella per le aree prevalentemente industriali. Tuttavia, soprattutto nelle ore notturne, sono stati accertati esuberi dei limiti che, con una ripianificazione dell’area che avrebbe effetto domino sulle zone contermini, rientrerebbero: la variante, dunque, andrebbe a sanare una situazione in essere che è determinata – questa la posizione della cartiera e del Tar – da una classificazione non corretta. Le motivazioni dell’atto, tuttavia, non convincono il consigliere Massimiliano Bindocci del M5S: “Il Comune a suo tempo non si è costituto in giudizio di fronte al Tar. Non l’ha giocata proprio questa partita e per la Cardella è stato facile portarla sull’1 a 0. In questo senso andrebbero verificate le responsabilità dei dirigenti, che non hanno forse portato la questione all’attenzione della giunta in tempi utili. Al di là della vicenda giudiziaria, credo che il punto sia tutelare l’udito dei residenti nella zona intorno alla Cardella: per questo il mio voto sarà contrario”. Pronta la replica dell’assessore Raspini: “Vero che non si era costituito il Comune all’inizio, ma si erano costituiti soggetti forse anche più competenti nelle controdeduzioni, come Arpat e Regione Toscana. La preesistenza dell’abitato non è stata una motivazione sufficiente per il Tar, poiché a fare fede è lo storico degli atti pianificatori e quell’area, da principio, è stata classificata come sito industriale”. La proposta di variante – che ha avuto il supporto tecnico nell’illustrazione da parte dei dirigenti Mauro Di Bugno e Graziano Angeli – ha ricevuto i voti favorevoli dei consiglieri di maggioranza, quello contrario di Bindocci e la non partecipazione al voto di Nicola Buchignani (Fratelli d’Italia). Parallelamente lo scorso dicembre, con una delibera di giunta, è stato avviato il procedimento di variante al regolamento urbanistico per il riordino funzionale del sito, che porterà ‘in dote’ la realizzazione di nuovi parcheggi, una nuova rotatoria e un parco pubblico attrezzato a spese della Cardella.