Nuova antenna a S. Anna, monta la protesta

8 marzo 2019 | 08:24
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Nuova antenna a S. Anna, monta la protesta

Il comitato ambiente e salute Sant’Anna e San Donato è intenzionato a percorrere tutte le strade per riuscire a far togliere la nuova antenna per la telefonia installata lo scorso 28 febbraio in viale Luporini. Monta nei quartieri la protesta ma anche la preoccupazione. “Questa nuova realtà ha portato tutti noi a documentarci e a valutare gli effetti che le onde elettromagnetiche producono sul corpo umano – spiegano dal comitato -. Purtroppo le opinioni sugli effetti dell’elettrosmog sono ancora contrastanti: da una parte gli organi ufficiali deputati alle rilevazioni tranquillizzano sulle possibili conseguenze per la salute. La legislazione italiana è più restrittiva rispetto a quella europea e stabilisce il limite massimo a 6V/m, di contro la letteratura sull’elettrosmog ci fornisce dati tutt’altro che confortanti. In particolare uno scienziato dell’Università di Padova, Gino Levis uno dei massimi esperti italiani sugli effetti delle onde elettromagnetiche, sostiene che i limiti di esposizione più sicuri per l’uomo sono di 0,5V/m: traete voi le conclusioni”.

“Per fortuna – si aggiunge in una nota – molte persone si stanno ribellando, perché cominciano sempre più a fidarsi degli studi di scienziati indipendenti e sono coscienti che vivere vicino ad una antenna provochi nel tempo e nelle persone più sensibili, bambini, anziani, malati, mutamenti genetici silenti e irreversibili. Anche all’Ilva di Taranto è successa la stessa cosa e quando ce ne siamo accorti era tardi. E’ chiaro che di fronte ad informazioni così contraddittorie, l’atteggiamento da intraprendere è la cautela, quindi le amministrazioni dovrebbero praticare il ragionevole dubbio in attesa di riscontri certi. I sindaci rispondono in prima persona della salute dei loro cittadini. Si deve prendere esempio da quei Comuni attenti come il Comune di Piacenza, che ha bloccato l’installazione di un’antenna Iliad, perché nella zona erano già presenti altri impianti di altre compagnie. Inoltre per costruire la rete 5G in Italia occorrerà installare un quantitativo molto alto di nuove antenne sempre che i Comuni e i residenti lo permettano: da noi il Comune lo ha già permesso. Sappiamo che ormai le antenne sono come i ponti, le strade ma questo non deve permettere che le nostre vite vengano stravolte in funzione di installazioni selvagge, perché gli amministratori dovrebbero avere le competenze per trovare soluzioni adeguate per tutti i cittadini. Paradossalmente se il nostro quartiere fosse stato invaso da una gigantesca pala eolica, lo avremmo accettato perché, nonostante l’impatto visivo molto forte, capivamo che era per l’energia pulita e quindi per un futuro migliore. Lasciamo le valutazioni urbanistiche e ambientali alle due Commissioni preposte alla salvaguardia dell’ambiente e al decoro urbano, che a suo tempo non hanno alzato un dito per opporsi ad una scelta così scellerata, che non ha precedenti e lasciamo che sia l’opinione pubblica a giudicare; perché tanto quel mostro issato in mezzo alla piazza parla da solo”.