Barsanti (Cp): “Selezioni per le partecipate, una farsa”

Le selezioni per i vertici delle società partecipate per il Comune di Lucca finiscono nel mirino del consigliere comunale di Casapound, Fabio Barsanti, secondo cui alla base delle audizioni e delle candidature presentate ci sarebbero “non criteri oggettivi ma i soliti metodi di vicinanza politica, con l’aggravante delle finte audizioni e di una trasparenza solo di facciata”.
“L’amministrazione Tambellini vince ancora una volta il premio falsità e ipocrisia – attacca Barsanti con una nota – e prende in giro i lucchesi sulla questione delle nomine nelle partecipate. Tra i nomi dei candidati comparsi sulla stampa, troviamo persone che come requisito hanno la vicinanza politica alla sinistra, come ad esempio Alessio Ciacci, molto vicino a Giulio Sensi e già conosciuto per ruoli in partecipate o amministrazioni come quella di Capannori oppure Serena Russo, figlia di un ex assessore provinciale”.
“Numerosi anche i candidati nelle liste in appoggio a Tambellini – continua la nota – come nel caso di Giulia Albero e Andrea Rossi, candidati di ‘Sinistra con’, oppure Cristian Bigotti, candidato di ‘Lucca Civica’, Vanessa Angotti, candidata per Tambellini nel 2012, arrivando fino al caso di Marco Barsella, che ha ottenuto il numero più alto di preferenze come candidato della lista ‘Lei Lucca’ di Donatella Buonriposi, alla quale evidentemente era stato promesso qualcosa per l’appoggio al ballottaggio. Come già visto per il rinnovo del cda di Lucca Crea, dove qualcuno è stato inserito in quanto ideatore di una lista a sostegno dell’attuale sindaco, siamo alle solite: amicizie, appoggi e marchette elettorali”.
“La cosa che più colpisce non è tanto la scelta dei nomi – continua il consigliere di CasaPound – bensì l’ipocrisia del metodo. Da sempre le nomine nelle partecipate vengono fatte con questi criteri; la cosa intollerabile dell’attuale Amministrazione è la presa di giro delle finte audizioni. Quanti sono i posti vacanti, tanti sono i nomi selezionati. Dunque, perché fare delle audizioni se queste persone sono state già selezionate? Se non contano i curricula o dei requisiti oggettivi? Ve lo dico io: per prendervi in giro”.
“Tambellini il cui potere di nomina è insindacabile – conclude Barsanti – si prenda la responsabilità delle proprie azioni e ammetta che non vi è differenza tra l’attuale sistema delle nomine e quello del passato. Si tolga la maschera della buona e trasparente amministrazione e ammetta che le partecipate verranno riempite dagli amici dell’amministrazione”.