Bindocci (M5S): “Nomine e partecipate, poca trasparenza”

Trasparenza e rapporti tra maggioranza e opposizione: il consigliere comunale M5S Massimiliano Bindocci torna all’attacco dell’amministrazione. “L’ultimo consiglio comunale chiusosi con l’uscita della maggioranza dall’aula per la seconda volta in due anni cui va ad aggiungersi una terza volta in cui la maggioranza non si è nemmeno presentata – sostiene -, è particolarmente grave perché segue un attacco sul tema della trasparenza. L’amministrazione del Comune di Lucca sta reagendo chiudendosi in una torre di avorio, incapace di dialogare con le opposizioni e si confronta solo con chi gli dà ragione”.
“Nemmeno un rapporto 2-1 (21 di maggioranza – considerando la Buonriposi – e 11 di opposizione) rende la maggioranza tranquilla nel gestire la città – prosegue Bindocci -. Hanno paura, scappano dal confronto e lo cercano solo in casi inutili e di facciata come nella Commissione Lucchese o negli eventi commemorativi. La critica alla nomina del garante per i detenuti è nata su un problema di metodo, un bando su un ruolo che certamente era scaduto ma la cui pubblicità è stata politicamente insufficientemente e formalmente opinabile è un problema di trasparenza. Nemmeno noi consiglieri, cui l’amministrazione invia delle comunicazioni risibili tra cui praticamente tutta l’attività convegnistica della professoressa Vietina e molte altre amenità, non abbiamo ricevuto questa comunicazione. E se è vero che ne era stato parlato in commissione, è vero anche che questo è avvenuto dopo la chiusura del bando. Prima acqua in bocca”.
“Il fatto poi che avesse partecipato una sola persona a questo bando per l’incarico e che nemmeno la garante uscente lo sapesse – aggiunge ancora Bindocci -, doveva, se c’era la buona fede, imporre una riflessione e predisporre almeno una proroga da pubblicizzare meglio. Invece niente. Il quorum dei due terzi ha consentito di fare uno stop sulla pratica, spero che la persona che si era candidata a questo punto rinunci, per consentire di fare un nuovo bando e votare su più proposte. Il problema trasparenza nelle nomine è un nodo fondamentale in questa amministrazione, vale nelle assegnazioni, ma vale nella gestione della cosa pubblica complessivamente. Deve prevalere il merito, non altro. Nella settimana entrante ci saranno i colloqui per designare figure che avranno ruoli nella amministrazione delle partecipate. Temo la farsa. La commissione partecipate ha aperto, sempre su mia richiesta, passata a grande maggioranza in Consiglio, una fase istruttoria per verificare eventuali situazioni anomale degli ultimi anni – ora siamo a metà della prima fase e stiamo raccogliendo i dati in una serie di incontri, faremo poi una seconda fase, ma già emergono nelle gestione del personale delle situazioni da approfondire e degli stipendi ben oltre i contratti nazionali. Sulle forniture e sulle consulenze, i dati da analizzare sono molti forse troppi, ma credo che le sorprese non mancheranno. Resta poi la questione Boccherini dove il Comune mette molte risorse, ma la gestione sfugge ad ogni controllo del consiglio comunale, situazione che credo debba cambiare. Sempre su mia richiesta è stata fatta poi un passaggio rivoluzionario per il Comune di Lucca, ho ottenuto – cosa che prima non era possibile – l’accesso a tutto il protocollo per tutti i consiglieri comunali, cosa che prima a Lucca non accadeva. Ho prodotto un parere ministeriale, ponendo la questione, e devo dire che il Comune con un po’ di ritardo e circoscrivendo la cosa ad un computer in Palazzo Santini, ha consentito – come doveva – questa opportunità. Questo consente un potere di verifica e impone una maggiore trasparenza. I consiglieri possono vedere quello che entra ed esce dal protocollo ufficiale ed essere ancora di più al servizio dei cittadini dimenticati. Non capisco però per quale motivo non ci viene consentito il medesimo potere di controllo nelle partecipate della amministrazione, almeno in quelle al 100% Resto dell’opinione che ogni soldo che viene speso dal Comune e dalle società partecipate debba essere speso in modo serio e trasparente secondo il controllo analogo e con il senso di responsabilità del buon padre di famiglia. Devo però dire che questi spazi che sono riuscito, come consigliere del M5S, a conquistare per rendere più trasparente il Comune di Lucca creano strumenti utili, ma fanno capire che la strada è ancora lunga, sopratutto se la maggioranza attaccata su queste corde scappa a gambe levate, dimostrando di essere stata colpita su un nervo scoperto. Credo che in una città di grande storia e cultura, ma che vuole stare nel mercato, nel commercio, che ha uno spirito dinamico e moderno come Lucca, il ruolo della amministrazione sarà sempre più quello di guidare e orientare, di controllare e far gestire ad altri, per cui la trasparenza e la scelta nel merito sono le scelte centrali per avere in futuro a Lucca i servizi adeguati ed una situazione economica all’avanguardia, altrimenti non resterà che relegarci ad un ruolo marginale perché hanno prevalso logiche spartitorie o clientelari”.