Nomine nelle partecipate, le opposizioni: “Le audizioni? Una farsa”

Tra la giornata di ieri e questa mattina (4 e 5 maggio) si sono svolti in Comune i colloqui pubblici per le nomine nelle partecipate dove non sono mancati i fuori programma: ai colloqui infatti hanno assistito anche i consiglieri comunali di opposizione Fabio Barsanti (CasaPound), Massimiliano Bindocci (Movimento 5 Stelle) e Remo Santini (Civiche più centro destra) accompagnati da un gruppo di simpatizzanti.
“Abbiamo deciso di assistere ad alcuni dei colloqui per le nomine nelle partecipate – spiegano con una nota congiunta gli ex candidati a sindaco – perché abbiamo da subito rilevato come tra i nomi selezionati ve ne fossero alcuni che come unico requisito avevano l’appartenenza politica, l’essere vicini a certi ambienti o l’essere stati candidati a sostegno di Tambellini anche con liste civetta alle scorse elezioni comunali. Un’impressione più che confermata dalle audizioni: in un clima estremamente teso, dove gli esiti sembravano scontati, siamo stati spettatori di una farsa imbarazzante”.
“Si va dal candidato per il ruolo di amministratore unico di un’azienda molto importante che conosce le attività della stessa perché, parole sue, – le ha lette sul giornale fino a quel candidato privo palesemente di competenze specifiche che non conosce nemmeno gli ambiti di competenza dell’azienda strategica per cui si candida ad un ruolo importante, che lo stesso Tambellini difende dicendo: ‘quando uno lavora in un Cda non è mai solo’. Insomma – proseguono i tre esponenti dell’opposizione – una farsa ipocrita per dimostrare una trasparenza che non esiste e per non ammettere di aver distribuito le nomine con il codice Cencelli”.
“Una questione, quella delle nomine politiche, che non finirà qui – conclude l’opposizione – perché siamo venuti a sapere che diverse persone, che hanno inviato la propria candidatura, non hanno ricevuto né una risposta né la convocazione, a riprova di come tutto fosse già deciso e di come questa audizioni siano soltanto un teatrino per i poveri illusi che ancora non hanno capito che il problema della trasparenza è il vero macigno di questa amministrazione”.