Giglio, bilancio ok: pesano costi e gestione personale

9 aprile 2019 | 15:04
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Giglio, bilancio ok: pesano costi e gestione personale

Bene l’attività ma pesano i costi della struttura e la gestione del personale. Sono questi i punti fondamentali emersi questo pomeriggio (9 aprile) durante la seduta della commissione consiliare di controllo sulle partecipate presieduta da Claudio Cantini di Lucca Civica in cui è stata affrontata la situazione del Teatro del Giglio. Ad esporre l’attività del teatro cittadino, le prospettive future ma anche i problemi, l’amministratore unico Ganni Del Carlo e il direttore generale Manrico Ferrucci. Alla seduta della Commissione erano presenti anche l’assessore al bilancio Giovanni Lemucchi e quello alla cultura Stefano Ragghianti che del teatro è stato anche amministratore. Nel corso della commissione, dai commissari è emerso unanime l’apprezzamento per l’attività del teatro che parla di oltre 40mila ingressi e 2000 abbonamenti staccati per le varie stagioni. 
Le criticità, segnalate dei consiglieri di opposizione, riguardano una gestione “disinvolta” del personale. Inoltre, sono stati sottolineati i costi della struttura, motivo per cui il teatro non può prescindere da un contributo pubblico per la propria operatività, con il rischio che ci sia anche un aumento nel costo dei biglietti. 

Detto che per avere il bilancio del 2018 occorrerà attendere ancora qualche settimana, la seduta si è aperta con una lunga disamina sulla situazione del teatro da parte del direttore Ferrucci: “Devo innanzitutto ringraziare l’amministrazione che ha sempre seguito da vicino le vicende del teatro. Rispetto ai confronti che ci sono stati in passato, non ci sono significative novità. Nel 2018 c’era stata un’ipotesi di creare una fondazione che si assumesse il compito di gestire anche altre attività culturali. Questa ipotesi è stata ritenuta non praticabile per una serie di motivazioni di ordine tecnico e amministrativo. Questo ha mantenuto il teatro in una situazione di orginalità rispetto alla gran parte dei teatri italiani”.
Il Teatro del Giglio infatti, dal punto di vista organizzativo, è un’azienda speciale: quindi non una partecipata ma una diretta emanazione del Comune di Lucca. Inoltre il teatro cittadino è classificato, insieme ad altri 29 teatri italiani come teatro di tradizione. “Questa configurazione ha aspetti positivi e negativi: ci permette di avere più facilmente accesso ai contributi pubblici ma una fondazione ha maggiore capacità di autonomia, anche nella ricerca di risorse private. Noi invece siamo fortemente incardinati all’interno della struttura pubblica con tutti gli adempimenti che questo comporta in termini di procedure. L’attività artistica di un teatro è già di per se molto complessa ma a questa si sono aggiunti negli ultimi anni una serie di adempimenti indispensabili per quanto riguarda la trasparenza e gli appalti. Solo nel 2018 si sono rese necessarie 270 delibere. Una mole di lavoro molto ingente che condiziona fortemente la nostra attività”.
Ma qual’è lo stato di salute del Giglio? Secondo Ferrucci il teatro gode di buona salute: “Quest’anno abbiamo registrato 2000 abbonati tra lirica, prosa e danza e oltre 30mila ingressi per gli spettacoli organizzati direttamente da noi a cui si devono aggiungere altri 10mila ingressi per il lavoro condotto in collaborazione con le scuole e il Teatro ragazzi. I risultati sono quindi positivi e il consenso del pubblico è crescente ma non si può nascondere che gli oneri siano molto consistenti”.
Ferrucci ribadisce ancora una volta infatti come gli adempimenti necessari rappressentino un fardello importante per l’attività del teatro: “Solo per aprire il teatro noi andiamo a spendere una cifra vicina ai 3mila euro. A questo si devono aggiungere le altre spese come quelle per la sicurezza, per il personale e quant’altro. Per un teatro che muove un giro d’affari di 3 milioni di euro si tratta di cifre cospicue. Inoltre quest’anno abbiamo subito una riduzione di 40mila euro dei contributi che ci venivano erogati dal Ministero per la cultura. Una riduzione che era inattesa in queste proporzioni e che ci è stata notificata solo quando gran parte della stagione era già stata programmata. Per il 2019 ci aspettiamo che il contributo ministeriale torni ad essere sui livelli del 2017. Detto questo è chiaro che se si vuole mantenere l’attuale posizionamento del teatro come ‘teatro di tradizione’, l’attività non può essere ridotta e non può prescindere dai contributi pubblici. Se non ci fosse la lirica, potrebbe bastare una struttura più snella con una significativa riduzione dei costi. Ma dato che, giustamente, il Teatro del Giglio è stato individuato come un polo della cultura nel nome di Giacomo Puccini, questo tipo di ragionamento non si può fare”.
“Bisogna tenere presente che altri teatri simili a noi, come Pisa e Livorno, pur godendo di contributi maggiori riescono a fare meno attività. Se vogliamo quindi mantenere il livello attuale è inevitabile che una parte dei costi ricada sui biglietti. Il contributo del Comune è quindi ineliminabile se non si vuole che la cultura diventi un lusso per pochi”.
La polemica sul personale. Esaurita questa lunga analisi, è stato il momento delle domande dei commissari. In particolare le critiche dell’opposizione sono arrivate per quanto riguarda la gestione del personale. “In alcuni casi – ha detto il consigliere del Movimento 5 stelle Massimiliano Bindocci – sono stati riservati ai dipendenti dei trattamenti che sono ben superiori a tutti i contratti nazionali. Su questa gestione disinvolta bisognerebbe fare chiarezza, a maggior ragione se si pretendono i contributi pubblici”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche la consigliera di Siamo Lucca Cristina Consani che ha chiesto lumi in merito ad alcune “indennità di funzione” attribuite ad alcuni dipendenti.
“Quando arrivai al teatro – replica Ferrucci – cercai di proporre un modello organizzativo diverso, più decentrato. Motore di questa nuova organizzazione avrebbe dovuto essere un ufficio ‘staff’ composto da due persone che avrebbe risposto direttamente a me. Mi sono reso conto però che questa nuova impostazione era troppo gravosa per me e quindi siamo tornati ad un modello più verticistico. All’interno di questa nuova organizzazione una persona ha dovuto assumere nuove responsabilità e le è stato quindi riconosciuto un indennizzo di 1000 euro”.
La risposta non ha soddisfatto i consiglieri di opposizione che hanno continuato a incalzare il direttore. Consani ha fatto presente che avere sotto lo stesso ufficio la parte acquisti e la parte legata all’anti-corruzione non è opportuno, Bindocci ha sottolineato il fatto che alcuni dei dipendenti assunti come maschere sono stati chiamati a supportare l’attività degli uffici. “Quella delle maschere negli uffici è una situazione legata ad un’emergenza temporanea – replica ancora Ferrucci -. Quanto al personale, come sapete 5 persone se ne sono andate, di cui 4 sono state ricollocate in altre aziende partecipate. Se da una parte questo è stato un sollievo per il bilancio del teatro, si sono perse delle importanti professionalità. In particolare la responsabile dell’ufficio risorse umane che mai avrei voluto perdere. Sottolineo però che la situazione attuale è solo transitoria”.
Le considerazioni finali sono state fatte dagli assessori Lemucchi e Ragghianti: “Le problematiche che ci avevano portato all’idea della fondazione sono ancora in essere – ha detto Giovanni Lemucchi -. Detto questo, negli anni il contributo erogato dal comune è stato ridotto di 350mila euro e forse non è più sufficiente per l’attività del teatro. L’obiettivo è quello di mantenere il teatro di tradizione ma serve una riflessione sui costi della struttura dato che si trova tutt’ora in equilibrio precario”.
Sulla stessa linea l’assessore Ragghianti: “Il contributo pubblico ci deve essere – ha detto – Ma, nonostante i tagli, il teatro prende più della metà dei fondi che il Comune investe in cultura. Quindi una riflessione su come ridurre i costi è doverosa”.
La seduta si è poi chiusa con l’auspicio del presidente Claudio Cantini che ha invitato a non far ricadere i maggiori costi sui biglietti, dando appuntamento ai dirigenti del teatro ad una nuova seduta della Commissione da fare a breve dove sarà discusso il bilancio.