Consiglio, Bindocci si rivolge di nuovo alla prefettura

I lavori del consiglio comunale di Lucca finiscono nel mirino del consigliere M5S Massimiliano Bindocci che ha richiesto un nuovo incontro urgente alla prefettura chiedendo che “si convochi il segretario comunale e il presidente del Consiglio comunale perché – spiega Bindocci – il rispetto delle minoranze è la base della democrazia ed a Lucca io consiglio comunale rischia di diventare solo il luogo dove si deve ratificare, possibilmente senza discutere, le decisioni di chi comanda”.
L’elenco delle lagnanze di Bindocci è lungo: “Il Consiglio Comunale a Lucca è diventata sempre più un’arena dove una maggioranza arrogante ed ignorante delle regole in senso etimologico – osserva – fa pesare i voti e si arroga non solo di decidere come vuole ma anche di discutere cosa vuole, come e quando vuole. Nell’ultimo consiglio comunale mi è stato negato addirittura il diritto a chiedere l’interruzione prevista dal regolamento rispetto ad una votazione non espressamente programmata, e poi in un secondo momento è stato subordinato a delle motivazioni come non era successo a nessuno prima. Molti interventi delle minoranze in commissione e in Consiglio sono coperti da mormorii, le mozioni di alcuni consiglieri vengono messe all’ordine del giorno solo dopo mesi quando hanno perso di attualità. Alcune anche l’anno successivo”.
“Si dica la stessa cosa – aggiunge – per le interrogazioni, anche quelle importanti come la richiesta di informazioni sulla situazione della tenuta sismica delle scuole non ha ancora avuto risposta.
Ma voglio anche citare la mozione di sfiducia sull’assessore allo sport presentata da un collega e che ancora non si riesce a discutere dopo mesi, la richiesta di Consiglio Straordinario, sebbene da me non sottoscritta, che dopo eccezioni di parte della maggioranza (nonostante sia una fattispecie precisa di legge)non è ancora calenderizzata, nonostante il regolamento preveda tempi precisi.
Se poi vengono votate mozioni la giunta non ne tiene molto conto, si pensi che si è votato di mettere in via Barsanti e Matteucci un semaforo per i pedoni, ma dopo quasi un anno ancora niente. La scelta reiterata della maggioranza di uscire dai consigli comunali per evitare di discutere argomenti scomodi, avvenuta già in diverse occasioni è assolutamente scorretta come è stato ribadito da un ennesimo recente parere del ministero dell’interno di cui allego estratto che cita anche una sentenza del Tar in materia. Quindi perché se non lo si può fare, la maggioranza viola le regole impunemente?”.
Ma Bindocci non finisce qui: “Ricordiamo il Consiglio sulla sanità? Addirittura come ho detto all’ultimo consiglio comunale sono stato diffidato, e mi è stato fatto presente che mi avrebbero segnalato,per ostruzionismo. E il sindaco della (poca) trasparenza che fa? L’ultima volta davanti a queste proteste legittime se la rideva a crepapelle? E la prefettura interpellata che ha fatto nonostante due incontri? Ma noi insistiamo. È evidente che si tratta di ostruzionismo della maggioranza, che impedisce alla,opposizione di fare il suo ruolo, e se lo fa la maggioranza forte dei numeri è molto efficace. È evidente che questo atteggiamento si è acuito dopo le commissioni di inchiesta sulle partecipate ed altri interventi dove abbiamo tirato fuori problemi irrisolti e imbarazzanti per la maggioranza, e volutamente sottaciuti (gestione del personale in particolare al Teatro del Giglio, ma non solo, il famoso concerto pagato due volte, i problemi sull’inquinamento della ex Lazzi a S.Anna ) e dopo le contestate selezioni per individuare certi ruoli nelle partecipate. Sbeffeggiare e contestare chi calpesta le regole che salvaguardano la democrazia non sarà il massimo, ma lasciare che prevalga la legge del più forte e la prepotenza senza validi argomenti (basta vedere i non interventi dei consiglieri di maggioranza ) è sicuramente peggio. Pertanto alla luce di questi ultimi episodi ho richiesto un altro incontro alla prefettura chiedendo che si convochi il segretario comunale e il presidente del Consiglio Comunale perché il rispetto delle minoranze è la base della democrazia ed a Lucca io consiglio comunale rischia di diventare solo, il luogo dove si deve ratificare, possibilmente senza discutere, le decisioni di chi comanda”.