Pd: Reti Ambiente, opportunità per gestione rifiuti

28 aprile 2019 | 14:59
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Pd: Reti Ambiente, opportunità per gestione rifiuti

Il percorso avviato all’Ato Toscana Costa è un’opportunità. Lo dice il Pd della Toscana indicando le priorità per Reti Ambiente, tra cui la necessità della presentazione a breve di un piano industriale. “Il Pd della Toscana – scrivono Massimiliano Pescini,  responsabile enti locali Pd Toscana  e Marco Simiani, responsabile servizi pubblici locali Pd Toscana – ha sempre sostenuto che i servizi pubblici locali debbano essere gestiti su una scala territoriale adeguata a consentire la formazione di aggregazioni industriali, capaci di offrire servizi di qualità  con tariffe il più possibile contenute. Tale necessità va accompagnata con l’esigenza di consentire un adeguato controllo pubblico da parte dei cittadini, attraverso le istituzioni locali che li rappresentano.  Da questo punto di vista il percorso in essere nell’Ato Toscana Costa, in relazione alla gestione  del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, rappresenta un’opportunità che deve  essere politicamente sostenuta e accompagnata”. 

Con deliberazione dell’assemblea del 19 dicembre scorso – proseguono i due esponenti del Pd, “l’Ato ha posto le basi in favore del modello in-house. Vale a dire la creazione di una  società  interamente pubblica, tale da garantire ai Comuni la capacità  di esercitare il controllo analogo sulla capogruppo (RetiAmbiente) e sulle società  storiche che hanno operato localmente.   La delibera è stata votata dalla maggioranza dei Comuni dell’Ato, compattamente da quelli a guida Pd, confermando  che è possibile mettere in primo piano l’esigenza di efficienza ed economicità  dei servizi anche su  una dimensione comprensoriale e affermando contestualmente il diritto dovere delle comunità locali di esercitare una forte capacità  di indirizzo e controllo sulle scelte aziendali.  A tale delibera ha fatto seguito, nelle settimane successive, un atto di indirizzo dell’assemblea dei soci di RetiAmbiente che ha proposto la  modifica dello Statuto come  primo passo necessario verso la costruzione del sopra detto modello.   I tempi che viviamo richiedono che tutti i soggetti in campo debbano operare per favorire una partecipazione informata dei cittadini su temi così importanti. Il Pd della Toscana auspica che su questo modello si costruisca il più ampio consenso possibile”.
A questo scopo il Pd indica la rotta: “In primo luogo – si afferma – è necessario che i soci di Reti Ambiente si dotino di patti parasociali capaci di garantire tutti i territori nella costruzione di una governace positiva, in grado di valorizzare  le comunità  meno antropizzate.  Assieme a questo andranno costruite le modalità  di esercizio del c.d. controllo congiunto analogo, attraverso l’approvazione di un apposito regolamento. Dovrà  infine essere assicurato, come già scritto nell’atto di indirizzo di RetiAmbiente,  un controllo diretto dei Comuni sulle società  locali di riferimento. In secondo luogo appare indispensabile che RetiAmbiente definisca, il più rapidamente possibile, un piano industriale che sarà  anche la base per definire i rapporti tra la capogruppo e le società  locali, ossia la complessiva organizzazione aziendale.  Il piano industriale dovrà  ispirarsi, come scritto anche nell’atto di indirizzo, ai principi più avanzati in materia ambientale, ossia puntare prioritariamente sulla raccolta differenziata, sul riciclo, sul riuso, sul recupero della materia, come indicato dalle ultime direttive europee. Infine è indispensabile che Ato, forte dell’ampio consenso scaturito intorno alla detta delibera del Dicembre 2018, aggiorni e definisca rapidamente il quadro di riferimento pianificatorio, sviluppando, al contempo gli approfondimenti necessari a verificare la praticabilità , in termini di congruità  delle tariffe finali rispetto al mercato di riferimento, del modello dell’ in-house.  In questo contesto, anche per gestire al meglio la fase transitoria in atto, è necessario che gli organismi competenti pongano in essere atti che  incoraggino le relazioni fra i comuni soci, creando le condizioni per semplificare e rafforzare, dove è possibile,  processi industriali utili a migliorare l’efficienza e l’efficacia delle singole realtà  territoriali, assumendo anche iniziative coerenti con il modello scelto.  Il Pd ritiene che questa impostazione possa assicurare alla comunità  una prospettiva positiva dal punto di vista industriale, economico, ambientale e rappresenti un modello congruente con il quadro normativo dell’economia circolare maturato in sede europea”.