
Non si placa la polemica sulla questione Foro Boario dopo le dichiarazioni del consigliere comunale di Casapound Fabio Barsanti che ha annunciato il ricorso alla Corte dei Conti per la gestione dell’assegnazione degli spazi pubblici dal Comune.
“È con grandissima preoccupazione che apprendiamo che un componente del consiglio comunale della nostra città, Fabio Barsanti – si legge in una nota della maggioranza a firma dei capigruppo di maggioranza (Pd, Lucca Civica e Sinistra con Tambellini), Renato Bonturi, Claudio Cantini e Daniele Bianucci, – non solo non perde occasione per dichiararsi pubblicamente “fascista”, ma, addirittura, si affanna da mesi, trovando scuse patetiche e cercando cavilli inesistenti, per non sottoscrivere una dichiarazione di adesione ai valori della Costituzione italiana e di ripudio del fascismo, nazismo, di ideologie razziste, xenofobe o antisemite, omofobe e antidemocratiche portatrici di odio o intolleranza religiosa. Lo ha fatto anche in occasione della richiesta degli spazi del Foro Boario, per sabato prossimo. Prima sostenendo di non dover firmare l’attestazione, perché aveva mandato un’email in data precedente alla delibera di Giunta, che, sulla base di un indirizzo specifico espresso dal consiglio comunale, ha introdotto questo modulo per tutti gli spazi pubblici richiesti a Lucca. Poi, inscenando una vera e propria pantomima, arrampicandosi sugli specchi e citando presunte criticità o favoritismi nella concessione della struttura da parte degli uffici: motivazioni che, semplicemente, non stanno in piedi. Ecco, la domanda che poniamo è molto semplice: può restare all’interno delle istituzioni un personaggio che dimostra tutte queste difficoltà a garantire la propria lealtà alla nostra Costituzione? Che entra in evidente imbarazzo, quando solo si tratta di attestare di non essere né fascista, né nazista, né omofobo, o razzista e antisemita? Che lascia intendere di rifiutare di dichiararsi semplicemente democratico e lontano da posizioni politiche che incitano all’odio e all’intolleranza religiosa?”.
“Ci saremmo aspettati che Barsanti oggi prendesse pubblicamente una posizione di forte condanna nei confronti dei due amministratori e dirigenti di Casapound di Viterbo, su cui pende una pesantissima accusa di stupro e violenza su una donna – proseguono Bonturi, Cantini e Bianucci – Invece proprio questa è la giornata da lui scelta per annunciare che non firmerà l’attestazione, richiesta (a lui come a tutti i cittadini) per ottenere gli spazi pubblici nella nostra città. Oggi il re (per modo di dire) è nudo! La difficoltà a sottoscrivere il documento non solo dimostra che bene ha fatto il consiglio comunale a richiedere, con un ordine del giorno, la previsione di questo importante passaggio. Ma soprattutto che, oggi, Barsanti, esattamente come il partito che rappresenta, Casapound, ammette di essere in contrasto con le istituzioni della nostra città: che sono democratiche, fondate sui principi della Costituzione, e che non possono accettare chi prova sistematicamente a calpestare i valori comuni di libertà, su cui si basa la storia e il futuro di Lucca. Barsanti si rassegni: dalla scelta del modulo deliberato dalla giunta, noi non torniamo indietro. A questo principio non intendiamo derogare. Secondo i regolamenti comunali, senza la firma di tale dichiarazione non esiste nessuna autorizzazione ad avere spazi pubblici. Anzi, il nostro impegno immediato sarà di rendere la delibera ancora più chiara ed efficace: negando gli spazi pubblici a chi palesa, pubblicamente, idee contrarie ai valori della democrazia, della libertà sanciti dalla Costituzione Italiana”.