Giannini (Pd): “Consiglio sul futuro di Lucca, nessuna novità”

7 maggio 2019 | 17:13
Share0
Giannini (Pd): “Consiglio sul futuro di Lucca, nessuna novità”

“Nessuna novità aggiunta a quelle che non fossero già state discusse in consessi dedicati”. Così il consigliere comunale del Pd, Gianni Giannini, definisce il consiglio comunale aperto sul futuro di Lucca, di cui ieri durante la seduta è stato un deciso detrattore. “Con una dichiarazione di rinuncia al mio gettone di presenza in Consiglio comunale, ho motivato le ragioni del mio dissenso per la convocazione di un consiglio straordinario che poteva essere sostituito da un legittimo e degno convegno sulle prospettive future della città di Lucca.  Purtroppo – aggiunge Giannini -, il rischio è sempre quello di finire stritolato in un panino giornalistico che offusca le ragioni senza niente chiarire, sia le motivazioni  addotte,  sia la puntualizzazione del presidente del Consiglio comunale.  Vero che nessuno ha costrizione di presenza in consiglio.  Vero però che vi è un obbligo morale per la carica elettiva accettata”. 

“Il numero legale per una seduta – ricorda Giannini -, parte dai 2/3. Solo la presenza della maggioranza può rendere legale la seduta. Quindi vi è un vero dovere istituzionale per un consigliere di maggioranza garantire la presenza e quindi, loro malgrado (frase puntualizzata) i consiglieri di maggioranza, anche non condividendo il tema della convocazione ne assicurano lo svolgimento in rispetto di una cittadinanza che  è stata invitata a parlare. Il convegno/consiglio non ha praticamente aggiunto novità che già non fossero  state dibattute in consessi dedicati. I temi dell’oggi sono già materia d’ incontro con i Comitati cittadini. Il tempo a disposizione, Il numero degli interventi e l’eterogeneità dei partecipanti ha impedito qualunque seria analisi di progettualità futura. Il costo di un Consiglio è di circa 3000 euro, ma il proponente Santini, i consiglieri delle liste collegate ed i firmatari della richiesta , nonostante l’invito,  non hanno sentito l’esigenza di rinunciare al  loro gettone di presenza in rispetto di una lodevole iniziativa , che avrebbe avuto miglior esito senza lo spasmo per l’utilizzo dei riflettori di una campagna elettorale mai conclusa”.