Città delle Donne, solidarietà all’insegnante di Palermo sospesa

Anche la Città delle Donne interviene sul tema dell’insegnante di Palermo sospesa per alcune critiche all’operato del ministro dell’interno Salvini.
“Cosa sta succedendo a questo paese? Cosa ci sta succedendo? – scrive l’associazione per bocca della presidente Daniela Grossi – Ce lo chiediamo da tempo e non riusciamo a trovare una risposta soddisfacente. Un’ondata di violenta insofferenza, disagio e cinismo ci ha investito: a nostro avviso il principale freno a questo dilagare si trova nella cultura. Nella scuola prima di tutto”.
“Da donne che vivono attivamente in una società in continuo mutamento – prosegue Grossi – siamo rimaste profondamente colpite da quanto è accaduto all’insegnante di Palermo, sospesa per aver lasciato liberi i suoi allievi di indagare e provare a capire la realtà in cui stanno crescendo. La scuola è il luogo del primo vero confronto delle ragazze e dei ragazzi con la società: per questo è necessario restituire alle istituzioni scolastiche e agli insegnanti la loro funzione essenziale, quella di preparare gli adulti di domani, far crescere in loro il pensiero critico, la coscienza civile e non quella di mero “parcheggio”, dove gli insegnanti sono considerati nè più nè meno come custodi di un gregge. All’insegnante di Palermo va tutta la nostra solidarietà e vicinanza e chiediamo che venga al più presto rimessa al suo posto”.
“La scuola – conclude la nota – merita di avere a disposizione strumenti e risorse che le consentano di realizzare i propri obiettivi primari, tra cui spiccano la lotta alle disuguaglianze e la promozione delle pari opportunità per tutte e tutti: per questo è ancora più grave che sia stata investita da questo clima di intolleranza. La sensazione di insicurezza, spesso infondata, che ne deriva rende le nostre comunità più fragili e deboli. Al contrario, invece di avallare estemporanee e gravissime censure, prestando orecchio a improbabili segnalazioni social, il ministro dell’Istruzione dovrebbe alzare la voce nel governo e chiedere per il suo dicastero l’attenzione e il sostegno economico che oggi è evidentemente più urgente che mai”.