


Se alle europee c’è un vincitore assoluto, il vicepremier Matteo Salvini a Capannori c’è un sindaco che lo emula dal punto di vista dei consensi. Luca Menesini, riconfermato alla carica di sindaco della città della Piana, smaltiti due giorni di tensioni e di attese e una serata di festa dopo l’ufficializzazione dei risultati è lì nella sua stanza da primo cittadino ad analizzare quello che è successo nel weekend elettorale appena trascorso. E la risposta è una sola: ha vinto Luca Menesini.
L’analisi parte da alcuni dati di fatto: “È la prima volta – dice il primo cittadino – che a Capannori un sindaco viene riconfermato al secondo turno senza ballottaggio da quando esiste la nuova legge elettorale nel 1994. E c’è di più – aggiunge Menesini – sono anche stato eletto per il secondo mandato con più di 200 voti in più rispetto al 2014”.
Tutto questo dopo un dato alle elezioni europee che aveva consegnato la maggioranza netta, nel dato capannorese, alla Lega: “Nel 2014 – dice Menesini – ho vinto nella congiuntura migliore (il Pd di Renzi al 40 per cento, ndr), nel 2019 nella congiuntura peggiore. Questo evidenzia un dato politico importante. Molto semplicemente la gente sceglie e vota con grande consapevolezza. Fra voto alle europee e voto alle comunali, infatti, 6mila persone hanno espresso un voto diverso. E questo è un rinoscimento di un lavoro di questi anni, lavoro di tante persone e di una squadra affiatata che ha dimostrato un’attenzione verso Capannori, la sua crescita e la sua promozione iniziata nel lontano 2004 e che sta continuando. L’altro aspetto è il successo di una politica he sta in mezzo alla gente e dà risposte ai bisogni dei cittaini. Ma che allo stesso tempo fa scelte coraggiose, dice dei no e dei sì forti quando si tratta di raggiungere degli obiettivi”. L’esempio non può che andare alla posizione sugli assi viari: “Le delibere del consiglio comunale su assi viari e raddoppio della ferrovia sarebbero anche state differibili – spiega il sindaco – ma lo abbiamo fatto perché abbiamo messo tutto a disposizione sul piano del dibattito. Anche questo ci ha permesso di vincere in tutte e 52 le sezioni, anche a Tassignano e Santa Margherita”.
Sugli assi, quindi, la posizione di Menesini sul territorio esce rafforzata: “Nella posizione del Menesini – spiega – non cambia nulla. Anzi, ne usciamo più forti. Ora gli assi viari devono profondamente cambiare altrimenti a Capannori non passano e faremo opposizione al progetto. E l’opposizione si fa con gli atti non a discorsi o paginate di giornale. Poi, certo, vogliamo dare una risposta a chi si sente nella morsa del traffico ma la risposta deve essere fatta bene”.
Un risultato che, come contraltare, comporta grandi responsabilità: “Occorre adesso – dice il sindaco – dare una risposta alla fiducia che ci hanno dato i cittadini e affontare una serie di importanti questioni Innanzitutto il raddoppio della ferrovia, ma anche l’attenzione da dare in egual misura alle esigenze di tutte le frazioni e servizi adeguati a tutto il territorio comunale. Vogliamo che tutti si sentano cittadini di Capannori nell’interezza della sua comunità e grazie alla qualità dei servizi offerti”.
Dal successo elettorale deriva anche un messaggio alla politica nazionale e regionale: “La gente sceglie – ribadisce Menesini – Premia e punisce. Allora occorre stare con i piedi per terra, in mezzo alla gente e dare risposte alle ansie e ai bisogni dei cittadini. E invece la politica è ancora avvertita, come dimostrano i dati nazionali, come distante. Per recuperare bisogna fare queste cose: essere nei territori e rispondere alle esigenze che da questi emergono”.
A consolidare il successo di Menesini al primo turno certamente il risultato della lista civica che porta il suo nome: “La coalizione – spiega il sindaco – composta da Pd e quattro liste civiche ha concluso con un bel risultato. Tutti saranno in consiglio e mi sento di dire che una rappresentanza di tutte sarà presente in giunta. Perché l’eterogeneità è una ricchezza. Cinque anni fa abbiamo vinto con una coalizione ampia, ora ne abbiamo una ancora più ampia ma ci abbiamo lavorato. La sinistra in giunta, per esempio, c’è da due anni e oggi possiamo dire missione compiuta. Ma anche la presenza dell’Udc è più forte rispetto a cinque anni fa. Poi c’è la lista civica che porta il mio nome e che ha fatto un risultato eccezionale, dato ddal valore delle persone e dal loro impegno che ha dato i suoi frutti. Quest’anno, insomma, il traino era Luca Menesini”.
Questo, però, non significa una svolta a destra della giunta Menesini: “Il voto – dice il primo cittadino – significa che siamo riusciti a livello locale a dare una risposta anche a chi ha votato Salvini per l’Europa. Questo consenso è un’accettazione di quello che abbiamo fatto e una conferma del fatto che l’elettorato è fluido e oggi si sposta tanto, anche nello stesso giorno. Non ‘è più una questione identitaria, a parte lo zoccolo duro che ha qualche formazione politica, ma una questuone di dare risposte a chi ne ha bisogno. Io, per conto mio, sono lo stesso di cinque anni fa e non mi ritrovo nei termini di destra e di sinistra”. “Certi temi – prosegue Menesini – sono usati spesso solo da un punto di vista stumentale e politico. L’accoglienza, ad esempio. In questi anni a Capannori abbiamo lavorato per una città che sia inclusiva e abbiamo gestito l’accoglienza. Ma anche a Cascina, per fare un esempio, fanno accoglienza solo che adesso non la gestiscono più”.
L’obiettivo, dunque, resta sempre quello di “cambiare questo Pd”? “Vediamo – dice Menesini – cosa diventa il Pd. Io sono stato a lungo civico ma provengo da un mondo di centrosinistra. Il partito a mio parere deve cambiare profondamente perché le aspettative create erano state enormi e sono state disattese. E quel tradimento brucia ed è pesante. E tradimento non è la parola sbagliata. Con queste elezioni qualcosa gli elettori hanno detto, vediamo se qualcosa verrà fatto di conseguenza. D’altronde il Comune è il posto in cui il cittadino ha il maggiore potere. Sceglie il sindaco e il consiglio comunale mentre gli altri contesti sono blindati e malati”.
Le altre parole d’ordine sono continuità e rinnovamento, come si dimostra dai voti di preferenza delle liste: “Sono i cittadini a scegliere – dice ancora – e hanno premiato innanzitutto i componenti della giunta uscente, che hanno avuti tutti un ottimo risultato, quindi una serie di consiglieri giovani alcuni anche alla prima esperienza. Cinque anni fa si parlava di giunta giovane e inesperta? Ha dato delle paghe a molti. Tutto questo dimostra che ci sono persone capaci che stanno lavorato per il bene della comunità. È comunque la dimostrazione che non è vero che i giovani non si impegnano e coinvolgerli è il rinnovamento più serio che ci possa essere”.
Ultime note sulla giunta (“Ho sempre fatto molta attenzione al giudizio dei cittadini, quindi sarà uno dei criteri che utilizzerò”) e sui primi atti da sindaco confermato: “Come ho già detto – chiude – sarà aperto lo sportello Comune Amico e saranno privilegiati gli atti che hanno una ricaduta su tutto il territorio, fra cui il taxi e il cantoniere di paese”.
Enrico Pace