Gesam Reti, opposizione teme manovre per la vendita

4 giugno 2019 | 15:49
Share0
Gesam Reti, opposizione teme manovre per la vendita

Una consulenza daloltre 60mila euro da uno studio specializzato di Milano per un’analisi strategica sul futuro dell’azienda. È questo l’elemento principale emerso questo pomeriggio (4 giugno) nel corso della seduta della Commissione partecipate, presieduta da Claudio Cantini di Lucca Civica, dove è stata analizzata la situazione di Gesam Reti a seguito della riorganizzazione avvenuta negli ultimi mesi. La rivelazione è stata fatta dal consigliere di Forza Italia Marco Martinelli che paventava il rischio che questa consulenza potesse essere propedeutica alla vendita dell’azienda. Nubi subito allontanate, però, dai dirigenti dell’azienda e dall’assessore alle società partecipare Giovanni Lemucchi, presenti alla seduta della commissione, i quali hanno spiegato che la consulenza servirà solo a capire quali sono gli scenari possibili a seguito della riorganizzazione e in vista di una possibile gara per l’affidamento delle forniture. Altre criticità sono state segnalate dal consigliere del Movimento 5 stelle Massimiliano Bindocci che ha chiesto lumi in merito a consulenze legali per diverse centinaia di migliaia di euro. I vertici dell’azienda hanno chiarito che si tratta di consulenze dovute alla vendita e alla dismissione dei vari rami d’azienda e che non graveranno più sulle casse dell’azienda nei prossimi anni.

Una prima panoramica sulla realtà di Gesam è stata fatta dal suo presidente, Ugo Fava: “Al mio arrivo – spiega il presidente, alla guida dell’azienda dall’aprile del 2013 – ho trovato un’organizzazione molto efficiente è una società in buona salute. Per questo devo ringraziare dirigenti e dipendenti che hanno consentito il raggiungimento degli obiettivi aziendali anche in questo periodo delicato di riorganizzazione”.
Fava ha poi ripercorso gli ultimi mesi dell’azienda con il passaggio dei contratti per l’erogazione di luce e gas a Lucca Holding Servizi e il ritorno dei servizi cimiteriali direttamente sotto il controllo del Comune, fino ad arrivare alla cessione del 60% delle quote di Gesam Gas e Luce alla Canarbino Spa che ha portato nelle casse dell’azienda una cifra superiore ai 16 milioni di euro. “L’obiettivo è stato quello di ritornare all’asset principale con la possibilità, eventualmente, di ulteriori partecipazioni spurie ovviamente compatibili con la nostra attività, il tutto evitando di sminuire il valore dell’azienda” spiega il presidente.
“Per quanto riguarda il ramo dei cimiteri – aggiunge ancora Fava – è stata scelta la via della scissione perché un trasferimento diretto sarebbe stato troppo oneroso per il Comune. È stato trovato un accordo soddisfacente tra i vari soci che hanno visto aumentare le loro quote in quello che rimaneva di Gesam. All’interno del gruppo c’era anche Gesam Gas e Luce che era un’attività meramente commerciale e che aveva al suo interno un socio con competenze specifiche in questo settore e per questo abbiamo deciso per la dismissione. Da un punto di vista economico, l’operazione è stata molto soddisfacente”.
Ultimo passaggio legato alla vicenda Polo Energy, altra realtà che si trovava nella pancia di Gesam, proprietaria dei pannelli solari che sorgono intorno al Polo Tecnologico di Sorbano e che attualmente è in liquidazione: il presidente Fava ha spiegato che è stato finalmente trovato in acquirente anche per la vendita di questo asset.
Terminata questa prima disamina sono iniziate le domande dei commissari. Il consigliere Bindocci ha sollevato delle perplessità in merito ad incarichi, affidati ad alcune personalità note in lucchesia, “curiosamente molto vicine alla soglia dei 40mila euro”. Cifra oltre la quale è obbligatorio procedere ad una gara per l’affidamento. La risposta per cui l’azienda si è affidata a professionisti di fiducia, non è piaciuta al consigliere del M5S che ha definito “debole e troppo soggettivo” questo criterio.
“Siamo in regola? Probabilmente sì – ha detto Bindocci – ma se si devono spendere dei soldi pubblici lo si deve fare nella maniera più trasparente possibile. Vedo, dai dati che ci avete sottoposto, che ci sono spese legali per diverse centinaia di migliaia di euro. Sono spese importanti che credo dovrebbero essere razionlizzate. Perché allora non fare una convezione con un unico studio che magari così anche la possibilità di specializzarsi in questo specifico settore?”.
Le critiche di Bindocci sono state respinte con fermezza da Fava che ha sottolineato come, nell’affidamento degli incarichi, Gesam adotti sempre il criterio della massima “efficacia, economicità e trasparenza”. Quanto alle ingenti spese legali, il presidente ha specificato che sono legate alla riorganizzazione aziendale. Una spesa una tantum dunque e che quindi non graverà più sull’azienda in futuro: “Abbiamo avuto problemi di ogni sorta, con ricorsi su ricorsi, persino all’Anac (l’Autorità nazionale anti corruzione, ndr). Inoltre, per quanto riguarda la vendita di Gesam Gas e Luce, ci siamo dovuti rivolgere ad un advisor. Ora che questi problemi sono stati superati, queste spese non ci saranno più. Rimarrà solo una piccola quota di spese legali relative ai contenziosi sui crediti. Amministriamo soldi pubblici e io per primo ci tengo alla massima trasparenza”.
Il presidente Fava ha anche sottolineato la presenza di alcuni problemi: “Al mio arrivo, c’erano in vigore alcuni contratti che, alla luce di una disamina più approfondita, si sono rivelati carenti dal punto di vista giuridico. Abbiamo dovuto quindi resettare i contratti per risolvere queste criticità e ricondurre il tutto nella piena legittimità”.
“La nostra azienda ha delle caratteristiche molto peculiari e sono pochi gli studi in Italia che hanno competenze in questo settore – ha aggiunto il direttore di Gesam Diego Vantaggiato -. Ad esempio ci siamo dovuti rivolgere allo studio Bonora di Milano che è uno dei massimi esperti in Italia per gli aspetti tariffari e che comunque è uno degli studi meno cari. In questo caso abbiamo speso una cifra vicina ai 40mila euro ma per altri studi si parla di cifre dai 100mila euro in su. Quando abbiamo bisogno di certezze, obtorto collo, ci dobbiamo rivolgere a determinati professionisti. Quando possibile comunque andiamo a gara. Quando ci affidiamo allo stesso professionista senza passare dalla gara, ad esempio per quanto riguarda dei cantieri, è perché questo ci consente di ridurre di molto i costi. Per quanto riguarda gli affidamenti comunque, noi abbiamo una procedura che ha icevuto il rinnovo della sua certificazione di qualità proprio recentemente”.
Gesam in vendita? Terminato questo primo scambio di battute è statala volta del consigliere Marco Martinelli: “Finora non si è parlato di prospettive future, vorrei affrontare anche questo argomento anche alla luce di un incarico di consulenza che è stato affidato ad uno studio di analisi strategiche. Vorrei capire perché non ne avete parlato e se questo possa significare che tra le possibili strategie future ci sia anche la vendita dell’azienda”.
Una possibilità che però è stata subito scartata dall’assessore Giovanni Lemucchi: “Di vendite non se ne parla neanche – ha affermato -. Si tratta di un percorso che è stato condiviso con l’amministrazione comunale: dopo la definizione dei nuovi rapporti Gesam è ‘dimagrita’ molto e c’era quindi bisogno di capire quale potesse essere la sua missione in futuro”.
“Non ne abbiamo parlato perché ancora non abbiamo il risultato – ha aggiunto il presidente Fava -. Dobbiamo capire quali prospettive ci si pongono davati, per questo abbiamo deciso di investire in una consulenza strategica. Si tratta di una cifra di 61mila euro che abbiamo affidato tramite gara”.
Matinelli ha chiesto lumi anche su possibili collusioni tra lo studio di consulenza e i soci di minoranza di Gesam ma anche qui la replica di Fava è stata netta: “Non ci sono rapporti, o almeno non ne abbiamo conoscienza – ha detto il presidente di Gesam -. Uno dei nostri soci comunque è il Comune di Capannori e l’altro Toscana Energia (che fa parte del gruppo Italgas). È difficile ipotizzare che da parte di questi due soggetti possano esserci stati dei condizionamenti. Il problema comunque è mal posto perché, dato il numero estremamente ridotto di soggetti esperti del settore, ci sarebbe stato questo rischio anche se ci fossimo rivolti a qualcun altro”.
“L’obiettivo di questa consulenza non è la vendita – ha aggiunto il direttore Vantaggiato – ma l’individuazione di attività che, nel medio-lungo periodo, si possano integrare con noi e che siano compatibili anche dal punto di vista normativo”.
Investimenti. Per quanto riguarda gli investimenti, i vertici di Gesam hanno spiegato che tutto è abbastanza “ingessato” in attesa di capire se e quando verrà fatta la gara per l’erogazione del servizio: “Siamo in attesa di capire se dovremo cambiare pelle – ha detto in conclusione Vantaggiato -. L’attività di distribuzione e di creazione di nuove reti è vincolata a questo aspetto. Investiamo comunque oltre 4 milioni di euro all’anno, principalmente in ammodernamento tecnologico. Questo ci consente di far si che la rete non diventi obsoleta e di sfruttare delle economie di scala. In questo modo l’azienda non perde valore”.
L’assemblea si è chiusa con la promessa dei vertici di Gesam di tornare in commissione quanto prima per sottoporre ai commissari l’analisi strategica non appena il documento sarà pronto.

Luca Dal Poggetto