Pari opportunità, in Consiglio linee guida e attività commissione

Ad aprire il consiglio comunale di oggi (4 giugno) si è tenuta la relazione annuale, riferita al 2018, della presidente della Commissione pari opportunità, Cristiana Dell’Arsina.
“Ci siamo posti delle specifiche linee programmatiche – ha spiegato – che abbracciano diversi punti”. Tra questi spicca, ovviamente, l’attività di contrasto alla violenza sulle donne, unitamente all’implementazione di un consultorio per le donne che ne abbiano necessità. Tra i momenti di lavoro si segnala anche “l’analisi e sviluppo di servizi per la creazione di una città a misura di donna”. Il controllo della commissione in materia di rispetto della diversità ed al linguaggio di genere, viene ricordato, si svolge quotidianamente anche all’interno della stessa macchina comunale.
Sul punto la consigliera Maria Teresa Leone (Lucca Civica) segnala che “le cose fatte dalla Commissione sono già molte, anche grazie a componenti che sanno bene interpretare i bisogni delle donne che vivono in questa città. Il dialogo – precisa – resta lo strumento fondamentale per raggiungere i risultati desiderati. Sappiamo – conclude – che c’è da lavorare molto sulla cultura delle pari opportunità”. Per il consigliere Daniela Bianucci (Sinistra con Tambellini) “questo è un tema che riguarda tutti, uomini e donne, e necessita dunque di una contaminazione forte, oltre che di un confronto costante”. La consigliera Simona Testaferrata (FI), ancora, evidenzia che “la relazione è stata trasversale, perché tocca molti punti della nostra quotidianità. Purtroppo – il monito – crediamo che non ci dovrebbe nemmeno essere una Commissione pari opportunità, se le cose andassero diversamente”. Testaferrata pone particolarmente l’accento sul tema del consultorio familiare: “Viviamo un momento terribile e c’è grande bisogno di unione perché certi problemi vengano allo scoperto. L’amministrazione – accusa – spende troppo poco per questi enti, luogo fondamentale per le donne che non sanno a chi rivolgersi. Servono forze fresche per svolgere un’attività capillare sul territorio”.
Un ringraziamento ai lavori della commissione giunge poi dall’assessora Ilaria Vietina: “Al suo interno – l’analisi – operano persone a titolo totalmente gratuito. Purtroppo, rispetto alla questione della democrazia paritaria, gli obiettivi minimali non sono ancora stati raggiunti: basta osservare la composizione di questo Consiglio. Tuttavia – specifica – in questa amministrazione siamo arrivati al limite previsto dalla legge per la rappresentatività da parte delle donne. Il nostro lavoro – continua – deve essere volto a fare in modo che quello della parità di genere sia un obiettivo fondamentale nell’ambito del governo del territorio”. Per l’assessora, inoltre, “c’è stata grande partecipazione da parte di tutti nei lavori, volti anche ad assicurare l’attenzione quotidiana al linguaggio di genere”. Riguardo al consultorio familiare, Vietina rileva che “Sotto questo profilo l’amministrazione collabora con l’area distretto dell’Asl di Lucca e questo ci ha permesso di riorganizzare il servizio. Segnaliamo, in particolare, come sia stato accolto e promosso il protocollo sui bisogni educativi speciali e sulle difficoltà delle famiglie, realizzato in collaborazione con i servizi sociali. Le sollecitazioni che provengono dalla commissione – conclude – ci permetteranno di essere ancora più incisivi”.
L’assessora informa, inoltre, circa la collaborazione con il Centro antiviolenza (gestito a Lucca dall’associazione Luna, che fa parte della rete nazionale Dire): “Dire – afferma – ha chiesto ospitalità dal 7 al 9 giugno per un suo momento di formazione in città, al centro di via Sant’Andrea. Riguardo ai consultori – prosegue – non possiamo dimenticare l’impegno, per la loro nascita, della nostra concittadina Maria Eletta Martini”.
Nel dibattito interviene anche il consigliere Di Vito (SiAmo Lucca): “Il contrasto alla violenza di genere passa per la prevenzione. Bisogna andare a monte del problema – argomenta – anche facendo in modo che il consultorio familiare funzioni a dovere. Non possiamo dire, quindi, che mancano le risorse per sostenere questi enti, che garantiscono un accesso diretto per chi ne ha bisogno”.
Paolo Lazzari