


Variante Cardella, avanti con l’iter urbanistico. È stato un incontro partecipato e costruttivo quello che si è svolto nel tardo pomeriggio di ieri (3 giugno) alla scuola primaria di San Pietro a Vico. Cittadini e amministrazione comunale si sono confrontati sui cambiamenti che l’atto, una volta approvato, renderà possibili. Da una parte, la cartiera Modesto Cardella – che oggi occupa circa cento persone – potrà ampliare la sua superficie, senza tuttavia aumentare le linee di produzione; dall’altra, il paese di San Pietro a Vico troverà risposta ad alcune carenze annose, come la necessità di parcheggi e di spazi pubblici. Sarà realizzata inoltre una rotatoria tra via dell’Acquacalda e via per Marlia, con l’obiettivo di rendere più fluida e più sicura la viabilità – spesso appesantita dal transito di mezzi pesanti. Bisogni espressi a gran voce dalla cittadinanza sia durante il percorso di partecipazione verso il piano strutturale, sia in sede di lavori pubblici partecipati, come ha ricordato la garante dell’informazione e partecipazione Nicoletta Papanicolau in apertura di assemblea.
A ricostruire il percorso, l’assessore all’urbanistica Serena Mammini: “La variante di oggi, avviata con delibera di giunta lo scorso dicembre, verrà adottata dal consiglio comunale entro il 30 giugno, dopodiché ci saranno 60 giorni per presentare osservazioni prima della definitiva approvazione, entro il termine ultimo del 27 novembre, e pubblicazione sul Burt. Sono queste le fasi amministrative – ha ricordato Mammini – di ogni atto urbanistico. L’assemblea di oggi, per la legge regionale toscana, è una tappa fondamentale: senza, l’iter potrebbe anche essere annullato. Un passaggio di comunicazione e informazione della cittadinanza che incontra la volontà di dialogo del nostro lavoro”. La necessità di variante al regolamento urbanistico vigente nasce dalla richiesta presentata al Comune di Lucca dal presidente del cda della cartiera Cardella il 29 agosto 2017, anche per adeguare lo stabilimento alle nuove normative della sicurezza sul lavoro, e dalla volontà dell’amministrazione di rispondere alle esigenze del territorio. Con la variante saranno quindi individuate le destinazioni delle aree, in termini di previsione: le trasformazioni territoriali vere e proprie saranno l’oggetto del Puc, il progetto unitario convenzionato con il quale il privato – la Cardella – si impegna nella realizzazione di opere pubbliche a fronte della possibilità di ampliamento regolarizzata dalla variante. Le attuali salvaguardie del regolamento urbanistico vigente, approvate nel 2012 con la ‘variantona’ necessaria a riallineare lo strumento del 2004 al piano strutturale di allora, non consentono la realizzazione di interventi di ampliamento e riordino delle unità produttive nelle aree adiacenti allo stabilimento cartario. Sono decadute infatti le previsioni soggette a pianificazione attuativa e l’ampio terreno – circa un ettaro, di proprietà della Cardella – è stato assimilato al territorio agricolo.
Con la variante non solo si ripristina la destinazione produttiva, già prevista dal regolamento urbanistico del 2004, ma si reiterano i vincoli preordinati all’esproprio per realizzare i due parcheggi, la rotatoria e il parco pubblico attrezzato previsti dalla convenzione. Nello specifico, sarà realizzato un parcheggio in via della Chiesa XXIX, a ovest della primaria Lorenzini, proprio a servizio della scuola, e un secondo parcheggio in via dell’Acquacalda, a est del cimitero, ampliamento del parcheggio già esistente a servizio della chiesa parrocchiale. Sempre nelle vicinanze della scuola, infine, verrà realizzato un parco giochi aperto a tutti. “La frazione di San Pietro a Vico – ha osservato l’assessore Mammini – è piuttosto particolare anche per la presenza del condotto pubblico, che ha visto sorgere diverse attività produttive che male si sposano alle zone residenziali. Noi il territorio possiamo provare a ordinarlo, ma partiamo da un dato che non è un foglio bianco. Non è facile fare ordine laddove per anni non c’è stata programmazione. Il piano strutturale – ha aggiunto – va in questa direzione, ma con l’onestà di chi sa che non si può ridisegnare il territorio senza colpo ferire, senza andare a toccare realtà che nel tempo si sono consolidate. Noi proveremo, per esempio, a delocalizzare le attività più impattanti, come gli impianti di frantumazione degli inerti che si trovano nella golena del Serchio, ma con la consapevolezza che non sia semplice ricreare contesti altrove”. Entrando nel merito della variante Cardella, l’assessore ha aggiunto: “Una variante urbanistica non è il progetto di un’opera pubblica ma è la modifica di una previsione urbanistica contenuta negli strumenti di pianificazione vigenti. La Cardella potrà quindi riordinare la propria attività ampliando le superfici, senza aumentare tuttavia le linee produttive, anche per rispondere positivamente alle nuove normative in materia di sicurezza e adeguarsi alle prescrizioni ricevute. La cartiera ha una produzione a ciclo continuo e anche questo ha determinato la necessità di migliorare la logistica interna”. CAmiglioreranno l’ambiente e la logistica della cartiera. Noi abbiamo portato in Comune un progetto di massima, in base al quale è stato costruito il Puc”.
I cittadini hanno quindi preso la parola, osservando che “prima di avere parcheggi e rotatorie sarebbe stato doveroso avere delle fognature idonee”. Una necessità ben compresa dall’assessore Mammini: “Lucca è una città bellissima – ha detto – ma in gran parte delle sue frazioni è priva di fognature. Si tratta di un problema fondamentale, di civiltà. Certe infrastrutture purtroppo non si realizzano in un quinquennio. Noi abbiamo comunque posto le basi, nonostante gli oneri di urbanizzazione che entrano nelle casse del Comune oggi siano dieci volte inferiori di quello che entrava un tempo. Abbiamo allineato la questione, lasciata per lungo tempo a se stessa, e contiamo di offrire risposte concrete quanto prima”. La garante dell’informazione e partecipazione Papanicolau, infine, ha ricordato la disponibilità degli uffici a chiarire, anche via mail, ogni aspetto dell’iter urbanistico, spesso complesso perché articolato con linguaggio tecnico. Sul sito del Comune è disponibile, infine, un documento di sintesi.
Elisa Tambellini