
“I rappresentanti di Fratelli d’Italia non si sono ben informati sul bando e sulle modalità che abbiamo seguito per redigerlo e per pubblicizzarlo”. Così il direttore dell’istituto musicale Boccherini Fabrizio Papi replica alle accuse lanciate qualche giorno fa dai rappresentanti locali del partito di Giorgia Meloni che avevano lamentato poca trasparenza in merito a un bando pubblicato per l’assunzione di un direttore di ragioneria (leggi).
“Ho letto con stupore la nota di Fratelli d’Italia i cui rappresentanti non si sono evidentemente ben informati sul bando e sulle modalità che abbiamo seguito per redigerlo e per pubblicizzarlo – ha detto Papi – Partiamo proprio da quest’ultimo punto: la comunicazione. Il bando è consultabile sul sito Miur-Cineca ed è stato inviato alle amministrazioni comunali vicine (oltre che alla Provincia). Non è stato pubblicato in Gazzetta perché riguarda una posizione a tempo determinato. Fin qui, la comunicazione ‘dovuta’. Oltre a questa, sono state inviate comunicazioni attraverso vari mezzi: tramite nostra newsletter (che ha centinaia di contatti), comunicati stampa alle redazioni locali (che ringrazio perché non hanno mancato di darci spazio anche se forse FdI non l’ha notato) e regionali”.
Papi respinge anche l’affermazione più grave contenuta nella nota di FdI, ovvero che il bando sia stato fatto su misura per un interno. “Non abbiamo nessuno nella nostra organizzazione amministrativa in possesso dei titoli necessari a occupare quella posizione ed è proprio per questo che abbiamo fatto il bando – spiega il direttore dell’istituto – Semplicemente il vecchio direttore di ragioneria ha chiesto e ottenuto la mobilità e siamo alla ricerca di qualcuno che possa sostituirlo. Quanto ai requisiti, mi pare ovvio il perché, visto il settore, sia stata chiesta la laurea in economia e commercio. Per quanto riguarda, invece, l’anzianità di servizio, non ne abbiamo fatto un requisito fondamentale perché vorremmo privilegiare la preparazione più che l’esperienza, se non altro per dare una possibilità ai moltissimi giovani che sono spesso preparatissimi ma che non passano le selezioni perché con poco servizio alle spalle. L’esperienza la si fa sul campo; la preparazione, invece, c’è o non c’è e questo è un aspetto che vorremmo valutare senza altri vincoli”.