Centrodestra: “Selezioni a Lucca Crea poco trasparenti”

Selezioni di personale a Lucca Crea di nuovo nel mirino del centrodestra che avanza dubbi e chiede: “Sono cucite su misura per qualcuno?” I gruppi consiliari di centrodestra si riferiscono in particolare al bando pubblicato dalla società partecipata al 100 per cento dal Comune, avente appunto per oggetto un avviso pubblico per conferire fino ad un massimo di 7 incarichi di collaborazione coordinata e continuativa da attivare per le esigenze della società, che come noto si occupa dell’organizzazione di Lucca Comics & Games.
“Nel bando compaiono incarichi per un totale di oltre 117mila euro da assegnare a 7 persone per la durata di tre anni – proseguono i gruppi consiliari di partiti e liste civiche di centrodestra -. Con criteri talmente specifici che fanno sorgere più di un dubbio. Siamo sicuri che la trasparenza tanto sbandierata, sia effettiva? Non parrebbe. Purtroppo i casi poco chiari, quando si parla di Lucca Crea, sono molteplici. L’ultimo più eclatante esempio è quello relativo al bando per la nomina del nuovo direttore generale: alla fine il designato, che si è insediato nel febbraio del 2018, è riuscito a spuntarla per mezzo punto rispetto agli altri concorrenti, peraltro senza avere l’unanimità della commissione aggiudicatrice. Risultando poi colui che tutti davano per favorito. La stessa cosa che rischia di accadere per le altre 7 figure che si selezioneranno a breve, ovvero che già si sa chi alla fine quei posti andrà a ricoprirli”. I gruppi consiliari di centrodestra parlando “di un modus operandi su cui bisognerebbe prestare più attenzione”. “Anche negli anni passati non erano mancate polemiche per un concorso vinto, su un totale di 350 domande arrivate, da due impiegati che lavoravano da tempo all’interno della struttura – conclude la nota siglata da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, SìAmoLucca e Lucca in Movimento – a dimostrazione di come spesso le procedure appaiano discutibili. Facciamo appello al presidente di Lucca Crea affinché faccia verifiche sull’ultimo bando pubblicato e se non sia il caso, una volta appurate eventuali inopportunità, di prendere le distanze da questo modo di operare sganciandosi dalla morsa di un direttore generale che vuole fare “la prima donna” mettendo in secondo piano la figura del presidente”.