Lucarini e Massagli: “Patti di cittadinanza, Comune modello”

Continua l’impegno del Comune di Lucca su beni comuni e amministrazione condivisa e, riguardo la questione, soddisfatti dell’impegno, intervengono i consiglieri Francesco Lucarini (Sinistra con Tambellini) e Jacopo Massagli (Lucca Civica): “Dopo il convegno sui Patti di cittadinanza e i beni comuni tenutosi alla sala consiliare del nostro comune teniamo a rivendicare con orgoglio che fin dall’aprile del 2017, durante il primo mandato del sindaco Tambellini, il Consiglio comunale approvò il regolamento sull’amministrazione condivisa poiché già allora furono intuite le potenzialità e l’efficacia dei patti di collaborazione con i cittadini attivi per il recupero e la rigenerazione dei beni comuni”, dichiarano i consiglieri.
“Tale innovazione è riemersa con forza durante il convegno organizzato dall’amministrazione comunale martedì scorso, grazie all’intervento del professore Gregorio Arena, presidente di Labsus (laboratorio per la sussidiarietà) e delle numerose testimonianze dei patti già avviati nel nostro comune. Molte esperienze si occupano della cura di un bene materiale, ma il loro obiettivo principale è quello di costruire comunità coese, dove poter costruire legami sociali concreti, un obiettivo ambizioso in una società individualista e con forme di socialità sempre più virtuali – continuano i due consiglieri -. Percorrendo la pratica dell’amministrazione condivisa, giorno dopo giorno, vengono messi in discussione i classici paradigmi su cui si fonda la pubblica amministrazione. Tuttavia questa strada rappresenta oggi, l’unico pilastro in grado di sostenere la nostra democrazia, la quale ha bisogno di cittadini attivi. Non sa che farsene di cittadini passivi, apatici e indifferenti, come scrisse Norberto Bobbio. Alla politica spetta il compito di incoraggiare questo cambiamento, verso l’attuazione del principio costituzionale di sussidiarietà. A livello locale non solo dobbiamo diffondere e incoraggiare la stipula di nuovi patti di collaborazione, ma anche creare una struttura in grado di accogliere la voglia di partecipazione che viene dai cittadini – concludono Lucarini e Massagli – attraverso un coordinamento locale degli Enti che hanno adottato il regolamento sull’Amministrazione condivisa, o anche la strutturazione di un ufficio con personale ad esso dedicato”.