Sarti Magi: “Sea Watch, basta con l’odio. Anche sui social”

5 luglio 2019 | 14:08
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Sarti Magi: “Sea Watch, basta con l’odio. Anche sui social”

“Non si può più tacere”. Così il giovane attivista Michele Sarti Magi riferendosi al dramma della Sea Watch. “Quasi duecento trenta anni fa, in Francia, il 14 luglio del 1789 ci fu la rivoluzione francese. Sarebbe rivoluzionario ed eroico se quei militari italiani, a cui va tutta la mia stima, si ribellassero agli ordini assurdi che quest’Italia sta loro impartendo. A partire dalla costruzione del film sul tanto discusso speronamento della Sea Watch alla motovedetta della Guardia di Finanza; ancora tanti italiani continuano a credere all’atto di guerra, al tentato omicidio e alle tante castronerie, che hanno il solo scopo di creare odio, odio puro”.

“E mentre noi stiamo qua, nati nella parte fortunata del pianeta – prosegue Sarti Magi – ci sono persone, in Libia, per esempio, che vengono torturate, uccise e bombardate. Ma non vi vergognate? Non vi vergognate a sostenere un ministro disumano che lascia persone disperate, su una barca a vela in mezzo al mare? Io non credo ai miei occhi di fronte ad esternazioni criminali, di gente leoni da tastiera, che non sa quello che dice, che non conosce e che non studia. Tutti a dire ‘mandateli in Tunisia, mandateli a Malta, mandateli di qui e mandateli di là’. La gente non conosce la convenzione di Amburgo, per esempio, che prevede l’approdo di una nave che ha salvato naufraghi nel porto sicuro più vicino, non nel porto più vicino. E per la Mediterranea Sea Rescue, il porto più vicino è Lampedusa, ignoranti. Malta è distante cento miglia nautiche. Come fa una barca a vela da 18 metri a tenere 75 persone fino a Malta? Senza cibo. E la Tunisia? La Tunisia, ignoranti che non siete altro, non è considerata un porto sicuro”.