Progetti a S.Concordio, raccolte 1500 firme contro il Comune

10 luglio 2019 | 16:20
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Progetti a S.Concordio, raccolte 1500 firme contro il Comune

Ieri sera (9 luglio) i locali della biblioteca popolare di San Concordio hanno ospitato un’assemblea pubblica organizzata dal Comitato di quartiere dove si è discusso delle prospettive legate ai progetti del Comune che andrebbero a modificare in maniera significativa la realtà attuale, in particolare per quanto riguarda il progetto della “piazza coperta che dovrebbe sorgere nell’area del cantiere ex Gesam. L’assemblea, unanime, si è dichiarata “fortemente contraria a progetti che non sono stati minimamente condivisi con i residenti, che non sono di alcuna utilità, peggiorano le condizioni ambientali del quartiere, sono eccessivi e sovradimensionati e sembrano fatti con il solo intento di spendere più soldi possibile”.

“L’assemblea pubblica ha evidenziato uno sconcertante dato di fatto – si legge in una nota -: troppi cittadini sono all’oscuro dei progetti previsti dal Comune per il loro quartiere. Se questo è il risultato, viene da chiedersi, allora, in che cosa consistano i ‘percorsi partecipativi’ che il Comune sostiene di aver posto in essere negli anni. A voler pensare bene, si può ipotizzare che alla base ci sia un fraintendimento semantico: laddove i più intendono la partecipazione come percorso in cui le parti interessate (tutte) si confrontano e decidono quali azioni intraprendere, l’amministrazione la intende alla stregua delle comunicazioni a senso unico di eventi quali comunioni o matrimoni. Dopo essere stati ignorati per più di un anno, i cittadini si sentono dire che ormai è troppo tardi e che questo è il migliore dei progetti possibili, solo che non sono abbastanza bravi da essersene accorti”.
“Le approvazioni di cose decise dall’ufficio tecnico avvengono ormai nella giunta e sono portate in Consiglio comunale solo per la ratifica – prosegue la nota -. Questo in parte spiegherebbe perché, salvo sporadiche e singole contrarietà, anche i voti delle opposizioni sembrino appiattiti sulle posizioni della maggioranza. E l’andazzo simil-pertecipativo non è limitato solo allo stravolgimento del territorio ma si estende anche a manifestazioni in cui alcuni politici se la cantano e se la suonano, avendo avvisato associazioni, cittadini e persino altri consiglieri solo il giorno prima dell’evento. A forza di darla a bere ai cittadini, si vede che ci si prende gusto, e poi due righe supponenti e irridenti saranno sufficienti per rappresentare le proprie ragioni sulla stampa locale; pazienza se totalmente prive di buon senso. Non saranno tutti architetti o ingegneri, ma un progetto brutto, incongruo e inutile sono tutti capaci di giudicarlo per quello che vale”.
“Nel caso specifico della piazza coperta – prosegue la nota – si tratta di un vero e proprio scempio in un’area delicata e ricca di storia del quartiere, ove nel 2009 sono emerse importanti strutture murarie del porto e del gasometro ottocentesco”.
“Contro i tre progetti maggiormente contestati, ovvero pavimentazione della Montagnola e realizzazione del ‘Padellone’; la piazza coperta dell’area Gesam e la scuola nel parco di via Nottolini sono state raccolte ad oggi circa 1500 firme, che nei prossimi giorni verranno consegnate al Comune. Per quanto concerne la grande costruzione della “piazza coperta” nell’area Gesam, ove si trovano due beni inseriti nel patrimonio territoriale della città, i cittadini chiedono alla Sovrintendenza e al mondo della cultura lucchese di intervenire, per impedire quella che sembra una vera e propria ‘barbarie’ non degna della cultura urbanistica della città”.
“Il Comitato e l’associazione culturale – conclude la nota – si opporranno con tutti i mezzi possibili per fermare le cementificazioni in programma, e, certi di poter bloccare i lavori, consigliano di lasciar andare deserti i bandi e suggeriscono fin d’ora al Comune e all’Erp di inserire ‘clausole di dissolvenza’ negli appalti, perchè non vada a finire che le imprese vincitrici, anche se non potessero eseguire i lavori per i motivi piu vari, chiedano lo stesso di essere pagate”.