Pubblicità sessista, presidenza Consiglio: “Legittimo parlarne in aula”

“Riponga pure ogni amarezza, la dottoressa Ughi, scorra invece i punti all’ordine del giorno di ogni consiglio comunale per rendersi conto della sua operatività e venga ad assistere a qualche seduta per comprendere con quale passione e serietà ci si confronta”. Rispondono così dall’ufficio di presidenza del consiglio comunale il presidente Francesco Battistini e i suoi vice Maria Teresa Leone e Massimiliano Bindocci. Il tema è la polemica sulla pubblicità sessista che si è vista in questi giorni in giro per la città e che ha visto la difesa da parte dell’agenzia pubblicitaria.
“Stupisce semmai – dicono i consiglieri – che per rispondere a un’osservazione avanzata nell’assise dei rappresentanti eletti della città non si abbia altro argomento che il negare l’evidenza. Il messaggio pubblicitario giocava in modo inequivocabile sull’assonanza tra ‘curriculum’ e ‘fondoschiena’ (eufemismo: figura retorica che consiste nel sostituire l’espressione propria con un’altra di significato attenuato) come la foto evidenzia. Lo si ammetta senza ipocrisie. Lo si dica apertamente. Forse non si voleva offendere, ma è innegabile una certa ambiguità. Ciascuno sia responsabile del messaggio che veicola, con la massima onestà intellettuale. E la foto scelta per accompagnare quello che poteva rimanere, da solo, un simpatico (ed efficace) gioco di parole ne è l’evidente dimostrazione. Diversamente si tratterebbe di uno sbaglio non ammissibile per chi si occupa di comunicazione. Nella comunicazione, come sa bene chi fa marketing, il messaggio conta tanto quanto la percezione di chi lo riceve. In questo caso, il messaggio è stato sentito come sessista e offensivo della dignità del corpo della donna.
“Temi, questi, che rivendichiamo con forza come politici – dicono Battistini, Leone e Bindocci – E il consiglio comunale è il cuore del dibattito politico cittadino. Non è solo appropriato, ma è anche opportuno, pertanto, che all’attenzione di palazzo Santini arrivino queste tematiche. Si tratta di discutere di cosa si vuole per la propria città, quale etica dello stare insieme come uomini e donne si vuole condividere come comunità, di dialogare insieme non su cosa sia morale o su cosa non lo sia, ma su cosa significhi, in concreto, il rispetto dell’altro, primo pilastro del vivere civile. Ecco perché il consiglio comunale ha ritenuto di doversi esprimere liberamente e di confrontarsi su questo tema”.