Manifestazione pro accoglienza, Minniti (Lega): “Non esiste il diritto di migrare”

Manifestazione per l’accoglienza in piazza San Michele, critiche da consigliere della Lega, Giovanni Minniti. “Io accolgo! – dice – È questo lo slogan scelto dalle associazioni che mercoledi (17 luglio) manifesteranno in piazza San Michele per chiedere più accoglienza per i migranti che, a loro dire, sono costretti a fuggire dalla loro terra rischiando di affogare. Bravi accogliete voi a casa vostra e lasciate in pace i cittadini che non ne possono più di vedere invasa la città da migranti con smartphone ed auricolari nuovi di zecca”.
“Sarebbe ora di finirla – prosegue – con manifestazioni del genere intrise di luoghi comuni ed ideologia poiché non esiste il diritto ad emigrare e chi entra in Italia con la complicità di Ong in contatto con le organizzazioni criminali dedite al traffico di esseri umani, viola le leggi dello Stato italiano che ha il dovere giuridico di difendere i suoi confini. Chi organizza manifestazioni del genere ignora o finge di ignorare che è da irresponsabili far venire in Italia centinaia di migliaia di immigrati che mai potranno integrarsi e che possono servire al massimo come lavoratori irregolari. E bisogna anche finirla con la stupidaggine delle vite da salvare in mare poiché non può essere considerato naufrago chi, volontariamente, sale a bordo di imbarcazioni e poi dopo qualche miglio viene portato al sicuro a bordo delle navi delle Ong pronte a tutto anche a speronare le motovedette della Guardia di finanza”.
“L’immigrazione incontrollata – conclude Minniti – serve solo a provocare tensioni sociali e ad alimentare il gigantesco business dell’accoglienza a spese degli italiani. Sono circa 36mila in Italia le persone (dipendenti di cooperative, mediatori culturali, psicologi, interpreti) che lucrano con l’accoglienza Spa assorbendo risorse per 5 miliardi di euro. I cosiddetti migranti arrivano anche da stati nei quali non vi sono né guerre né emergenze ed anche su questo dato di fatto incontrovertibile le associazioni promotrici della manifestazione fanno orecchie da mercante. Se i cinque miliardi di euro fossero stati spesi nei paesi effettivamente dilaniati da guerre, avrebbero portato sicuro beneficio alle popolazioni locali riaffermando il vero diritto che è quello di non emigrare”.