Comune: “Direttore Metro, stipendio da 35mila euro”

31 luglio 2019 | 14:29
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Comune: “Direttore Metro, stipendio da 35mila euro”

La retribuzione annua del direttore generale di Metro Srl? Altro che 100mila euro: sarà di 35mila euro annui al massimo. Lo assicura il Comune diffidando con una nota “chiunque dal diffondere notizie palesemente false”. “Basterebbe infatti leggere nello stesso bando l’articolo 11 – prosegue la nota di Palazzo Orsetti -, per conoscere che la retribuzione annua lorda sarà pari a 59.360 euro corrispondente al massimo a circa 35.000 euro annui e non oltre 100mila”.

“L’articolo 2 del bando cita, tra i vari requisiti necessari, quello dell’assenza dei motivi ostativi di cui proprio all’articolo 53 del decreto legislativo 165/01. I candidati, tutti, nella domanda di ammissione hanno già dichiarato l’insussistenza di tali motivi ostativi. All’esisto della selezione, e prima di procedere all’assunzione formale, la società effettuerà tutte le verifiche più opportune per accertare che quanto dichiarato dal vincitore in ordine alla sussistenza dei requisiti generici e specifici corrisponda al vero e che non vi siano motivi ostativi all’assunzione stessa. Ma tutto questo rappresenta la normale prassi con cui vengono organizzate tutte le selezioni pubbliche in tutta Italia. Sempre nel bando è spiegato il criterio con cui sono attribuiti i punteggi curriculari in base a molteplici fattori. I profili valutati sono tutti evidentemente di alto o altissimo livello: i candidati che hanno ricevuto un punteggio alto è perché evidentemente se lo sono meritato. Gli elenchi dei candidati ammessi e di quelli esclusi sono chiarissimi e visualizzabili in ogni momento sul sito web di Metro srl. La commissione chiamata a valutare i candidati sta svolgendo il proprio incarico con massimo scrupolo e professionalità. Infine, circa la necessità di dotare Metro srl di un direttore generale l’amministrazione fa notare che si confonde la differenza tecnica, giuridica, materiale, di ruoli tra l’amministratore unico (che ha appunto compiti di gestione e rappresentanza) e la figura di direttore generale (che è un operativo, che agisce al massimo livello apicale all’interno della struttura societaria, ma sempre alle dipendenze della Società; che ha poteri e compiti esecutivi e che si differenzia in modo ovvio dalla figura dell’amministratore). Tutte le società devono avere un amministratore; il direttore generale non è necessario; tuttavia, tutte le società dotate di sana organizzazione della propria struttura interna, soprattutto se di dimensioni non modeste, è più che opportuno che abbiano un direttore generale (si veda, a titolo di esempio, la struttura aziendale di Lucca Crea, Sistema Ambiente, Geal o Gesam, per fare degli esempi: tutte dotate di direttore generale, senza che ciò significhi inadeguatezza dell’organo amministrativo). Si tratta semplicemente di esercitare la buona amministrazione della cosa pubblica anche nelle società partecipate”.
Rincara la dose contro l’opposizione anche il capogruppo del Pd, Renato Bonturi: “L’opposizione è in fibrillazione su Metro perché non sa come funzionano i concorsi – afferma -. Non sappiamo per quale oscuro motivo i consiglieri di centro destra vadano in fibrillazione quando l’amministrazione comunale bandisce qualche concorso per individuare i vertici direttivi delle società partecipate comunali. Ci siamo fatti l’opinione che questa agitazione derivi dalla scarsa dimestichezza con i concorsi pubblici visto che, nelle passate amministrazioni lucchesi guidate dal centrodestra, i concorsi per questo tipo di amministratori erano molto rari e la maggior parte delle nomine nelle partecipate venivano fatte, per usare un eufemismo, con criteri del tutto discrezionali. Invitiamo i consiglieri di opposizione a leggersi più volte il bando dove troveranno le risposte ai loro angosciosi quesiti: il nuovo direttore generale di Metro srl avrà uno stipendio lordo di 59360 euro annui non di 100mila; la società prima dell’assunzione, a norma di legge, provvederà alla verifica delle dichiarazioni di non sussistenza di motivi ostativi sottoscritte dai candidati alla consegna delle domande di ammissione. Troveranno inoltre come vengono calcolati i punteggi e come saranno pubblicati i risultati delle prove. Il tutto nella massima chiarezza e trasparenza, come si conviene a un concorso pubblico. La totale confusione regna quindi fra gli argomenti utilizzati dai consiglieri di opposizione per attaccare la giunta Tambellini, non fra i commissari di concorso che stanno svolgendo il loro lavoro con la massima correttezza e professionalità”.