Comune in rete anti-discriminazioni ma genitori insorgono

5 agosto 2019 | 12:43
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Comune in rete anti-discriminazioni ma genitori insorgono

Il Comune di Lucca aderisce alla Rete Ready, contro le discriminazioni per l’orientamento sessuale e di genere, ed è subito polemica. I membri del comitato Difendiamo i nostri figli sale sulla barricate e traendo le proprie conclusioni paventa lezioni e corsi sul gender a scuola. Per questo mette avanti le mani e avverte il Comune. 

“È notizia di questi ultimi giorni – spiegano dal comitato Difendiamo i nostri figli – l’adesione del Comune di Lucca alla Rete Ready – rete nazionale delle pubbliche amministrazioni antidiscriminazione per l’orientamento sessuale e identità di genere – che al di là della terminologia utilizzata, si propone in verità quale obiettivo primario la diffusione della ideologia gender e la normalizzazione di pratiche vietate dalla legge come l’utero in affitto e le adozioni gay. È peraltro storicamente provato come l’adesione di un Comune alla rete Ready agevoli e intensifichi nelle scuole la promozione di corsi, conferenze, rappresentazioni teatrali, diffusione libri dove, in assenza di qualsiasi tipo di contraddittorio, l’ideologia gender viene presentata come la migliore possibile, la condotta omoerotica e il gender fluid esaltati e valorizzati in qualsiasi campo (editoria, cinema, moda, musica) mentre, al contrario, l’istituto della famiglia naturale e il comportamento eterosessuale vengono stigmatizzati e denigrati, unitamente alle figure genitoriali del padre e della madre, presentate quali stereotipi e retaggio di una visione bigotta, maschilista e oppressiva, obbligatoriamente da superare anche attraverso artifizi lessicali (la cosiddetta neolingua) quali la dicitura neutra genitore 1 e genitore 2”.
“Per tutto quanto esposto, e soprattutto alla luce dei fatti di Bibbiano e del Forteto – prosegue la nota -, famiglie e docenti di Lucca sono fortemente preoccupati per la decisione recentemente assunta dal Comune di aderire alla suddetta rete Ready e temono che la scuola di Lucca si trasformi in un campo di indottrinamento ideologico, con l’obbligo per alunni e docenti di dover assistere e partecipare a corsi ed eventi che invece di promuovere il rispetto della persona si traducono nella diffusione del cosiddetto pensiero unico e nella discriminazione e ghettizzazione di chi non vi si conforma. A fronte di questo fondato timore il comitato Difendiamo i Nostri Figli ricorda che la scuola per legge ha l’obbligo di informare (cosiddetto consenso informato) con largo anticipo e in modo approfondito le famiglie in ordine ai contenuti di ogni evento organizzato che riguardi temi sensibili (educazione sessuale, lotta alle discriminazioni, stereotipi di genere, rispetto, bullismo) e in ordine alla stessa identità del soggetto promotore e che, sempre per legge, al genitore, spetta il diritto di esonerare il figlio dall’evento e quello di iscriverlo a una attività scolastica alternativa affinché non ne sia pregiudicato il diritto allo studio (c.d. priorità educativa dei genitori). Il comitato Difendiamo i nostri Figli è quindi a disposizione per rendere tutte le informazioni utili (mail: lucca@difendiamoinostrifigli.it) affinché il diritto alla libertà educativa dei genitori, peraltro garantito sia a livello costituzionale che internazionale, nonché il diritto allo studio vengano tutelati e rispettati e intende vigilare coinvolgendo e sensibilizzando tutti gli enti preposti, il Ministero dell’Istruzione in primis, affinché la scuola di Lucca si conservi quale luogo privilegiato della diffusione del sapere e dell’apprendimento e non venga trasformata, per le scelte di qualche partito, in un luogo di indottrinamento di ideologie antiumane e comunque discriminatorie e denigratorie di chi non si conforma e si adegua ad esse.