
“Il Carmine non deve finire in mano degli eretici”. Conferma la sua posizione il consigliere della Lega, Giovanni Minniti, sulla questione della possibile cessione del complesso del Carmine alla Iglesia ni Cristo.
“Se il sindaco Tambellini ha avuto un sussulto nel leggere il mio comunicato io sono letteralmente cascato dalla sedia per lo sbigottimento quando ho saputo che l’amministrazione comunale ha avviato trattative per la cessione del Carmine ad una setta filippina che di cristiano non ha nulla. Sbaglia il sindaco a fare ironia parlando di tribunali dell’inquisizione e di ritorno dell’eresia e farebbe bene ad avere un atteggiamento più consono al suo ruolo in quanto la questione è terribilmente seria. Negare la divinità di Cristo e l’esistenza dello Spirito Santo è eresia e non voglio che la città sia frequentata non dai membri della comunità filippina ma dagli adepti della setta in questione per i problemi di ordine pubblico che, certamente, ne deriveranno e per la fondamentale tutela della identità lucchese proprio nel cuore della città”.
“Capisco che la sinistra è aperta e tollerante a tutte le religioni – prosegue Minniti – tranne che ai simboli ed ai valori della religione cristiana ed alla famiglia naturale espressione di quei valori e per questo comprendo ma non giustifico la reazione piccata del sindaco. La risposta arrogante a Confartigianato e la nervosa ironia nei miei confronti significano che le trattative per la cessione sono a buon punto. Qui non si tratta di ostacolare la comunità filippina ma di contrastare il radicamento in città di una setta. Può essere che il sindaco non capisca questa differenza? Se poi il sindaco accontenta la setta poi dovrà venire incontro ad altre richieste per la costruzione di una moschea ad esempio o di un tempio indù e l’identità lucchese andrà a farsi benedire. Ma stiamo dando i numeri?”.