Manifattura, botta e risposta al vetriolo Mammini-Santini

“Se Remo Santini fosse sindaco potrebbe operare miracoli sulla Manifattura”. Usa l’ironia l’assessore all’urbanistica del Comune di Lucca, Serena Mammini, per rispondere al leader di Siamo Lucca e Siamo in Movimento che sugli appalti è tornato ieri all’attacco. “Il capogruppo di una parte del centrodestra Remo Santini, maldestramente, sulla questione Manifattura, continua da giorni a porre le stesse domande – sostiene Mammini -. Si è stranamente incaponito a contare sillabe e parole dell’intervento di risposta dell’amministrazione, di cui snocciola inutilmente i numeri esatti, piuttosto che a leggerle le stesse parole, a coglierne il senso, cosicché ripete all’infinito lo stesso refrain, le stesse domande; dimostrando così, ancora una volta, che scrive ma senza leggere le delibere, le determine e gli allegati cosa che anche un capogruppo dovrebbe fare o farsi fare. E non contento cosa fa? Getta discredito sull’operato degli uffici, istilla dubbi all’ingrosso, mistifica la realtà e banalizza. Un tentativo di sciacallaggio mediatico su un tema così importante per la città, che ahimè, si commenta da solo e descrive il basso livello della discussione”.
“Capiamo che i documenti possano essere di non immediata comprensione – aggiunge Mammini -, per questo ribadiamo la nostra disponibilità a spiegare nei minimi dettagli ogni passaggio, a chiarire ogni singolo dubbio, a fugare misteri. Non mi risulta però che un chiarimento sia mai stato chiesto. Comunque, visto che il capogruppo di una parte del centrodestra insiste e oltre alle domande azzarda anche le risposte, ma non ne coglie nemmeno una, cerchiamo di farlo noi, di nuovo, semplificando, non fosse che per rispetto a chi legge. Certo che c’è stato un monitoraggio costante, continuo e puntuale. Ma come poteva essere altrimenti? Certo che ci sono stati incontri molteplici con le ditte che purtroppo, e sottolineiamo purtroppo, niente di serio hanno proposto. Se a loro risulta diversamente provino a cambiare informatore. Tutta la vicenda è narrata con dovizia di particolari nei documenti a disposizione, ma evidentemente non sono le risposte che interessano bensì screditare e infamare il lavoro di molti. Riguardo a come verranno ri-affidati i lavori, l’amministrazione sta attentamente valutando, certamente secondo quanto previsto dalla vigente normativa e nell’ottica di velocizzare il più possibile, anche per non rischiare di perdere quanto realizzato. Tutto questo nell’interesse della città, così come lo è stato per il bando fatto per una parte dell’edificio. Il capogruppo di una parte del centrodestra insiste con le domande e si addentra nell’ultima che definisce addirittura ‘squisitamente politica’ e chiosa: ‘si è fatto di tutto per evitare la situazione creatasi?’ Ovviamente la sua risposta è scontata e infatti l’intervento, ennesimo, termina con un amaro: ‘noi crediamo di no’. Un no ‘squisitamente’ politico e assai di parte. È probabile che il capogruppo di una parte del centrodestra, se fosse stato sindaco, sarebbe stato assai più bravo di Tambellini, forse sarebbe riuscito addirittura nel miracolo di trasformare la malta degli intonaci in denaro sonante per pagare i tanti fornitori e subappaltatori, in barba alle regole, al posto di chi invece era deputato a farlo. Chissà. Non lo sapremo mai. Troppo facile, capogruppo di una parte della minoranza, cercare di sparare a caso su un tema così complesso che tanti problemi ha comportato, in primis per tanti lavoratori. Non pensa che poter continuare con i lavori sarebbe stato interesse principale dell’amministrazione? Di fronte a regole complesse, codici e codicilli non sempre la squisitezza della politica basta, ma non lo può sapere visto che sindaco non lo è diventato, peccato, perché qualche miracolo sarebbe servito. Ribadiamo comunque che siamo a disposizione per ogni necessità di chiarimento. Come sempre”.
Non tarda a farsi attendere la risposta di Remo Santini. “L’assessore Mammini, nel tentativo di deviare l’attenzione ai quesiti che abbiamo posto sulla situazione dell’ex Manifattura dopo la revoca dell’appalto e quindi lo stop ai lavori, conferma purtroppo quello che sosteniamo”. “Il nodo centrale infatti – aggiunge – è che non esiste una relazione che certifica nel dettaglio quali lavori sono stati svolti finora e quali no, ovvero dal 2013 ad oggi – aggiunge Santini -. Questo non è sciacallaggio mediatico, ma la realtà di un’amministrazione che su troppe partite fondamentali per il futuro della città è ferma oppure ha agito male secondo il nostro giudizio che, fino a quando saremo in democrazia, potremo continuare a esprimere. E’ del tutto evidente che si è dormito parecchio e non si è vigilato come si doveva. Fossi stato sindaco, circondato da una giunta nominata in base alle competenze anzichè alle spartizioni politiche, sono sicuro che l’andamento sarebbe stato un altro”.