Buratti: “No a scissioni. Il mio impegno è nel Pd”

17 settembre 2019 | 12:16
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Buratti: “No a scissioni. Il mio impegno è nel Pd”

L’onorevole Umberto Buratti ribadisce che il suo impegno è nel Pd e precisa l’intenzione di non voler aderire al nuovo percorso parlamentare ideato da Matteo Renzi nonostante il suo nome sia stato più volte affiancato, in questi giorni, all’intento di tale cambio di prospettiva: “No a scissioni – ha dichiarato l’onorevole Buratti – il mio impegno è nel Pd”.

“In questi ultimi giorni il mio nome è stato avvicinato al percorso iniziato da Matteo Renzi per la nascita di un nuovo gruppo parlamentare – continua l’onorevole -. Tengo a precisare che si tratta di notizie prive di fondamento. Non ho intenzione di aderire ad un gruppo parlamentare diverso da quello del Partito Democratico. I motivi che mi spingono in questa direzione sono diversi, mi limito quindi ad una valutazione che fa parte del mio essere e della mia storia sia personale che politica: non ho mai creduto che la divisione porti a crescere, ma ho sempre pensato che la strada per migliorarsi e migliorare sia la condivisione e quindi il confronto, anche duro ma schietto, fra posizioni diverse che però hanno stessi valori e comuni obiettivi, per me riassumibili nei principi fondanti della nostra Costituzione. La mia esperienza politica s’è formata sul territorio dove ho avuto la fortuna e l’onore di fare il sindaco – dice Buratti – e dove ogni giorno ho avuto modo di confrontarmi, non con tattiche politiche, ma con la vita vera delle persone e con le loro reali necessità. Proprio per questo vorrei ricordare a me stesso e a tutti i protagonisti di questa fase politica l’importanza di restare nella realtà, in ascolto ai problemi che riguardano tutti i cittadini. Oggi ci siamo assunti una grande responsabilità, siamo al governo del Paese e quindi abbiamo il dovere di affrontare e risolvere questi problemi: penso prima fra tutti alla questione della crescita economica e occupazionale. Per riuscirci dobbiamo far muovere in questa direzione tutto il PD, dai parlamentari a chi sta al Governo, coinvolgendo gli amministratori locali e i militanti sui territori. Una direzione unitaria e aperta che è condizione indispensabile anche per affrontare al meglio le sfide che ci attendono alle prossime elezioni regionali. Il Partito Democratico, per me che vengo dalla storia socialista e riformista, era ed è l’occasione per dare una casa comune ai vari riformismi da quello laico a quello cattolico, da quello ambientalista a quello operaio, e penso quindi che questo patrimonio politico vada sì rinnovato ma anche fatto realmente fruttare. Per questo condivido il progetto di Base riformista, di cui faccio parte e infatti – conclude l’onorevole – non condivido l’atteggiamento, speculare, né di chi ritiene necessaria un’altra casa, magari più coesa ma solo perché più piccola, né di chi apre la porta col sorriso a chi sta pensando, ora, di andarsene”.