
Intitolare il Teatro del Giglio a Giacomo Puccini come primo passo per rivoluzionare la struttura. A rilanciare l’idea è Remo Santini, ex candidato sindaco di liste civiche e partiti di centrodestra che già aveva lanciato la proposta durante la campagna elettorale di due anni e mezzo fa. “Se vogliamo risollevare le sorti del Teatro del Giglio, realizzare una riforma totale per renderlo veramente una struttura efficiente e non in perdita come è attualmente, partiamo intanto dall’evidenza più assoluta: cambiamo il nome intitoliamolo a Giacomo Puccini” ha detto il capogruppo di Siamo Lucca.
“Sabato (21 settembre) si terrà il concerto Giglio200, realizzato dal Teatro e dal Comune, per la ricorrenza dei duecento anni dall’apposizione del nome Giglio – spiega Santini -. Passata questa cerimonia, i cittadini e gli ambienti culturali lucchesi, ma soprattutto le istituzioni, si interroghino sull’opportunità di dare un giusto tributo al maestro più grande di tutti i tempi, al lucchese più conosciuto in tutto il mondo. Quale migliore occasione di intitolargli il teatro? Mentre la prossima settimana torneremo sui gravi problemi di deficit che il Giglio potrebbe incontrare anche quest’anno, dopo le perdite del 2018, cerchiamo di dare il primo segnale di cambiamento. Se è vero che il Giglio deve il suo attuale nome a Maria Luisa di Borbone che da sovrana della città, nel 1819 scelse di dare al teatro questo nome rifacendosi al fiore che adorna lo stemma gentilizio borbonico, è altrettanto giusto aprire un’altra fase storica, a cui dovrà seguire pero’ una profonda revisione del teatro stesso”.
Santini fa una valutazione su quanto fatto fin qui per la figura del Maestro: “Una valorizzazione della figura di Puccini passa soprattutto da scelte simbolo – aggiunge – e intitolargli il teatro è una di queste. Insomma, dare sostanza ad un binomio che troppe volte è stato sottovalutato, iniziando una rivoluzione all’insegna della tradizione. Con tutto il rispetto dei Borboni, Puccini invece e’ vivo e vegeto più che mai per la musica che ci ha lasciato e continua a stregare il pubblico di tutto il mondo. È il Maestro che deve diventare sempre più lo stemma di Lucca, e l’intitolazione del teatro è un primo passo sia per un doveroso omaggio alla sua figura, sia per partire con lo studiare una struttura valida che cancelli limiti ed errori fatti fin qui”.