Compensi ai ‘felpati’ dei Comics, Palp alza la voce

22 settembre 2019 | 11:12
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Compensi ai ‘felpati’ dei Comics, Palp alza la voce

Custodi per le strutture dei Comics e ‘felpati’ pagati con un salario minimo, anche Potere al Popolo Lucca interviene sulla polemica.
“In questi giorni – dicono dal partito di sinistra – le denunce sui social hanno portato all’attenzione dell’opinione pubblica un tema ricorrente alla vigilia di Lucca Comics&Games. Già l’anno scorso, l’inquadramento contrattuale dei cosiddetti “felpati” e vigilanza notturna la cui gestione è affidata a Gsi Security Group (vincitrice del bando nel 2018 e prolungato per il 2019) aveva ridotto la paga oraria a 4,60 euro. Dopo l’alzata di sdegno dell’opinione pubblica sull’infimo pagamento per la vigilanza non armata notturna (3,40 euro all’ora) la responsabile toscana di Gsi ci tiene a far sapere che l’azienda rispetta il contratto collettivo nazionale, inquadrando i lavoratori nel livello F. Ma questo non deresponsabilizza l’azienda, bensì aumenta il numero dei responsabili, coinvolgendo Lucca Crea e l’abitudine ai bandi a ribasso, senza nessun tipo di paletto, così come i sindacati firmatari del contratto collettivo. Dall’azienda viene poi fatto sapere che l’informazione pubblicata sulla piattaforma del centro per l’impiego era errata e che la paga sarebbe in realtà superiore al doppio (al netto?) senza rivelare a quanto ammonterebbe. Uno slalom di alibi”.

“È necessaria e urgente – chiude Potere al Popolo – una lotta seria per il salario minimo garantito e per la riduzione dell’orario di lavoro. È necessario che i tanti e le tante che si recheranno a Lucca Comics&Games per piacere o lavoro comprendano che la manifestazione si regge sullo sfruttamento di “angeli custodi” (parole di Lucca Crea) che offrono un “lavoro prezioso” come ha avuto a dire Antonella Beretta (responsabile della direzione Toscana di Gsi), che non viene minimamente riconosciuto dal punto di vista salariale, con l’autorizzazione di un contratto collettivo nazionale figlio di vent’anni di politiche liberiste e precarizzanti”.