Sistema Ambiente, bufera su appalto: si valuta esposto

Scintille questa mattina (26 settembre) a Palazzo Santini dov’era in programma una seduta della Commissione controllo e garanzia che ha visto la presenza dei vertici di Sistema Ambiente, l’azienda che si occupa della raccolta e gestione dei rifiuti. La seduta, convocata dal presidente Remo Santini di Siamo Lucca e fortemente voluta dagli esponenti dell’opposizione, doveva far luce su una gara d’appalto indetta dalla partecipata per la fornitura di due spazzatrici tramite la formula del noleggio a lungo termine senza conducente. Alla gara in questione, del valore di circa 600mila euro, avrebbe partecipato una sola ditta, fatto giudicato un po’ “sospetto” dai rappresentanti dell’opposizione, in particolare Marco Martinelli di Forza Italia e Massimiliano Bindocci del Movimento 5 stelle. Quest’ultimo sta anche valutando di fare un esposto alla Procura.
La seduta si era aperta con un battibecco tra gli esponenti della maggioranza e dell’opposizione sull’opportunità di convocare la commissione. Dalla maggioranza infatti è stato fatto notare la richiesta sia partita solo sulla base di articoli usciti sulla stampa e senza nessun altro tipo di informazione. Inoltre, è stato fatto presente come i commissari non abbiano le competenze tecniche per capire se una gara rispetta tutte le normative vigenti o meno. Secca la replica degli esponenti dell’opposizione che hanno ribadito come la Commissione “debba essere convocata anche sulla base di semplici sospetti, per fare luce sulla questione”.
Ad entrare nel merito della gara è stato poi Matteo Romani, presidente di Sistema Ambiente, che si è detto assolutamente tranquillo riguardo alla procedura della gara: “Noi siamo disponibili a venire in Commissione ogni qualvolta i commissari lo ritengano necessario – ha detto -. Per quanto riguarda la gara, i nostri uffici hanno agito nel pieno rispetto delle normative vigenti. A volte può succedere che ci siano delle gare con una sola azienda partecipante e non c’è niente di strano. Questa gara in particolare ha avuto un risalto mediatico importante ma ne abbiamo indette anche altre, ben più consistenti, dove abbiamo avuto una sola partecipante. Di queste gare però non è ha parlato nessuno. Non è stato fatto niente di illecito e da parte nostra c’è la massima trasparenza”.
Parole che non avrebbero soddisfatto i commissari dell’opposizione, in particolare Massimiliano Bindocci che starebbe valutando di fare un esposto alla Procura della Repubblica di Lucca. “Il fatto che a una gara di questa portata si presenti una sola ditta ci fa capire che comunque c’è un problema – afferma l’esponente del Movimento 5 stelle -. O la gara è risultata essere poco vantaggiosa oppure sono stati utilizzati dei criteri troppo selettivi. Quello dei rifiuti è un settore particolarmente a rischio anche di infiltrazioni mafiose ed è quindi giusto fare completamente luce su questa vicenda. E, dato che ci è stato fatto notare che non abbiamo le competenze per capire se questa gara abbia rispettato le norme o meno, è giusto che se ne occupi chi queste competenze le ha. Per questo ho deciso di fare un esposto. Sarà la magistratura a decidere se valga la pena aprire un indagine o meno. Io mi auguro che sia stato fatto tutto secondo le regole ma è giusto andare fino in fondo”.
Al termine della seduta, con una nota, i partiti e le liste del centrodestra e il gruppo consiliare M5S hanno rincarato la dose: “Rimaniamo basiti – dicono i consiglieri – come la principale rassicurazione su questa vicenda che Sistema Ambiente ha portato all’attenzione della commissione, abbia come presupposto il fatto che nessuno ha finora denunciato presunte irregolarità su questo appalto. È infatti raro che fornitori che lavorano abitualmente con un’azienda, poi vi aprano contenziosi. Rimane incontrovertibile il dato di fatto che per una fornitura così importante (600 mila euro) abbia partecipato un solo concorrente, dando adito a dubbi che nel bando siano stati inseriti criteri preclusivi che hanno di conseguenza allontanato altri partecipanti”. “Non accettiamo intimidazioni – concludono i consiglieri di opposizione – sul nostro legittimo lavoro di controllo sull’operato di chi governa questa città, quindi riteniamo nostro dovere richiedere maggiore chiarezza ad una società a maggioranza pubblica”.