Installazione migranti, Lega all’attacco del vescovo

31 ottobre 2019 | 11:35
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Installazione migranti, Lega all’attacco del vescovo

Migranti, è ancora scontro tra Lega e Chiesa. E’ Elisa Montemagni, capogruppo in consiglio regionale della Lega, ad attaccare la diocesi di Lucca e in particolare il progetto in collaborazione con la chiesa Valdese che prevede non soltanto una installazione sul tema delle migrazioni in cattedrale e nella chiesa valdese ma anche un docufilm. Secondo Montemagni una “presentazione unilaterale” del tema migranti su cui, ovviamente, la Lega ha idee ben diverse. Alle critiche della capogruppo si aggiungono anche quelle del consigliere comunale della lega di Capannori Domenico Caruso.

“Approfittando dell’enorme afflusso di visitatori per il Lucca Comics il vescovo Giulietti(non nuovo a sortite sul tema) ed il pastore valdese Adamo, hanno avuto la grande pensata di collocare un’installazione pro-immigrati in cattedrale, in un’altra chiesa cittadina e nel locale tempio valdese. Oltre a ciò – prosegue il consigliere – è prevista la realizzazione di un docufilm sulla questione, a cui hanno già aderito, tra gli altri, i talentuosi Sindaci di Napoli e Palermo e l’immancabile Don Biancalani, parroco di Vicofaro a Pistoia. Un’iniziativa che tende, ovviamente, a porre in evidenza, in modo completamente unilaterale, il fenomeno dell’immigrazione, con l’esposizione, ad effetto, delle coperte termiche che solitamente avvolgono i migranti. Insomma si sfrutta palesemente un evento, totalmente di altro genere, per dare visibilità, senza naturalmente il minimo spazio per un contraddittorio, ad una problematica che, con l’avvento del Governo Giallorosso, sta nuovamente diventando incontrollata ed amplificata. Ma, ci chiediamo sommessamente con tutti i disoccupati ed i bisognosi che anche in Lucca e provincia, purtroppo, sono alle prese con gravi e quotidiani problemi di sussistenza, non si poteva lanciare un chiaro messaggio di vicinanza e solidarietà prima a loro, invece che concentrarsi verso persone di cui, molto spesso, non sappiamo praticamente nulla e che, una volta arrivate in Italia, non fanno altro che ingrossare le fila della criminalità?”. Anche il consigliere comunale della Lega di Capannori Domenico Caruso critica l’iniziativa del vescovo Paolo Giulietti di fasciare le porte della cattedrale con le coperte termiche dorate, simbolo del soccorso ai migranti. “In un tempo non molto lontano quando la fede era viva ed autentica, sulle porte finemente decorate delle chiese veniva affissa l’immagine dell’ostensorio contenente la particola nella quale è realmente presente Gesù Cristo – afferma il consigliere di Capannoti -. Era un invito rivolto ai fedeli ad entrare in chiesa per adorare l’unico vero Dio. Peccato però che oggi si utilizzino le porte della cattedrale per esortare i fedeli non ad adorare Cristo ma i migranti diventati centrali nella predicazione ecclesiastica, a discapito dei contenuti dottrinali riservati ai teologi. Il vescovo di Lucca, preso dal fervore immigrazionista, non ha detto nemmeno una parola per la prossima festa di Ognissanti e per la ricorrenza dei defunti minacciate dalla cosiddetta festa di Halloween non scevra da contaminazioni sataniche ed esoteriche. Spiace constatare che mettere da parte i contenuti dottrinali porta a credere nel sincretismo e a professarlo cedendo così alla religione del neoumanesimo ecologista, globalista, immigrazionista. E mentre a Lucca le porte si foderano di coperte dorate, a Roma sono stati fatti entrare in Chiesa ed adorati totem pagani amazzonici giustamente gettati nel Tevere a conferma della nuova dilagante moda di aprire la casa di Dio a nuovi e moderni idoli che nulla hanno a che fare con la bimillenaria tradizione cristiana. I fautori dell’accoglienza indiscriminata devono comprendere che l’Italia non è l’Eldorado: l’economia è in recessione, la disoccupazione dilaga, le tasse stritolano i contribuenti, i giovani fanno lavori precari e sottopagati, si va in pensione alla soglia dei 70 anni con assegni miseri, la sanità è diventata di fatto a pagamento e non si possono far entrare migranti economici ai quali solo gli incoscienti possono promettere un futuro dignitoso. Monsignor Giulietti sa bene queste cose e sa pure, da uomo di fede, che prima ancora dell’autoproclamato diritto ad emigrare in violazione delle leggi italiane, vi è il diritto a non emigrare – conclude Domenico Caruso -. Lo dice il catechismo della chiesa cattolica”.