Protesta personale Ata, Baccelli: “A Lucca 52 posti a rischio”

22 novembre 2019 | 13:55
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Protesta personale Ata, Baccelli: “A Lucca 52 posti a rischio”

Sono 52 i posti a rischio nella sola provincia di Lucca, 200 in Toscana. Questa è la situzione che ha scatenato la protesta del personale scolastico in appalto di ieri (21 novembre) a Firenze davanti alla sede della Regione Toscana. Per esprimere solidarietà e vicinanza ai lavoratori, il consigliere del Partito democratico Stefano Baccelli ha quindi deciso di presentare una mozione per chiedere l’impegno della giunta affinché siano salvaguardati i posti di lavoro. 

“Il processo di internalizzazione del personale in appalto della scuola in Toscana mette a rischio oltre 200 posti di lavoro, di cui 52 nella provincia di Lucca, la più colpita – spiega il consigliere regionale -. Una situazione insostenibile per le scuole del territorio lucchese che potrebbero perdere un terzo del personale in questione. A determinare tale situazione di grande incertezza il bando statale che prevede oltre 10 mila assunzioni, a fronte dei 16 mila lavoratori del settore. A rischio ci sono non solo i posti di lavoro ma anche la qualità del servizio scolastico. Voglio esprimere solidarietà e vicinanza ai lavoratori ieri in presidio a Firenze insieme alle organizzazioni sindacali davanti alla sede della Regione. Nei prossimi giorni porterò una mozione in consiglio regionale per chiedere alla giunta di far sentire la propria voce al governo affinché siano salvaguardati i posti di lavoro e di conseguenza si mantengano le caratteristiche attuali del servizio scolastico”.
Una perdita che andrebbe a compromettere non solo l’organizzazione ma la qualità del servizio scolastico lucchese. “Trovo inspiegabile che per avviare un processo di stabilizzazione si debbano mettere a rischio migliaia di posti di lavoro – continua Stefano Baccelli – senza tener di conto della perdita che questo comporterebbe in termini di qualità del servizio, così come giustamente espresso anche dai sindacati. Uno scenario da scongiurare con ogni strumento a nostra disposizione. Per questo invito anche la Regione Toscana a sostenere la battaglia delle tante lavoratrici e lavoratori che chiedono legittimamente garanzie sul loro futuro”.