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Bindocci (M5S): “Su Campo di Marte la voce sia data ai cittadini”

10 dicembre 2019 | 21:34
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Bindocci (M5S): “Su Campo di Marte la voce sia data ai cittadini”

Il portavoce pentastellato: “Chiediamo un ripensamento alla maggioranza”

Referendum sul futuro del Campo di Marte, se ne parla in Consiglio. A presentare la proposta il consigliere del Movimento Cinque Stelle, Massimiliano Bindocci.

“Il consiglio comunale di stasera – dice –  potrebbe segnare una svolta nelle possibilità di partecipazione e decisione da parte dei cittadini.
Verrà discussa la possibilità che i cittadini lucchesi si possano esprimere con un referendum sul destino dell’area del Campo di Marte. Se mantenerla a scopi sanitari e se il comune debba procedere all’acquisto di quelle parti dell’area che l’area vasta nord-ovest volesse mettere in vendita. I costi se viene mantenuto il vincolo sanitario sarebbero molto bassi, i vantaggi per la città enormi, potremo disporre dell’area senza dover seguire i dettami della regione che già ci hanno costretto al semi-abbandono dell’area e alla costruzione del piccolo San Luca chiaramente insufficiente alle necessità sanitarie della piana di Lucca”.

“Impariamo dai nostri padri – dice Bindocci – che tanti anni fa ricomprarono dallo stato le mura di Lucca e ne impedirono la distruzione. Noi del M5S siamo sempre stati favorevoli all’acquisizione dell’area del Campo di Marte ed al mantenimento della vocazione sanitaria dell’area, ma non vogliamo farne un motivo di scontro, chiediamo alle forze di maggioranza un ripensamento, si facciano loro protagonisti del mantenimento del Campo di Marte a destinazione sanitaria. Non ci interessa esporre la bandiera, ci interessa il bene dei cittadini di Lucca”.

“Ugualmente per l’altro tema in discussione – spiega in relazione al tema dell’istituzione della consulta per la sanità – il Comune di Lucca ha già una consulta della cultura, una consulta dello sport, ma una consulta sulla sanità manca. Certo poi queste consulte devono esser fatte funzionare, soprattutto gli amministratori devono esaminare con attenzione il prodotto del loro lavoro altrimenti è sforzo inutile. Ma se le facessero funzionare le consulte permetterebbero un raccordo con i cittadini, con i loro problemi reali. Nel caso della consulta della sanità ci si nasconde dietro a tavoli ed organismi territoriali già presenti a livello di Asl ed area vasta, ma qui stiamo parlando di una consulta comunale che si rivolge al sindaco che dovrebbe essere colui che si interessa della salute dei propri cittadini senza piegare il capo ai diktat della regione. Facciamo la consulta comunale della Sanità, facciamo partecipare i cittadini alla gestione del bene più prezioso, la salute”.