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Martinelli: “L’Opera delle mura andava ripensata, non chiusa”

18 dicembre 2019 | 11:51
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Martinelli: “L’Opera delle mura andava ripensata, non chiusa”

Per l’esponente dell’opposizione l’ente svolgeva un ruolo importante per la promozione del principale monumento cittadino

“La chiusura dell’Opera delle mura è una decisione politica che questa amministrazione ha fatto ma che non va nella direzione giusta”. Così Marco Martinelli, esponente dell’opposizione, commenta gli ultimi atti relativi all’ente che sono stati presentati questa mattina (18 dicembre) nel corso di una seduta congiunta delle Commissioni partecipate e bilancio.

“Questo ente era nato per valorizzare il più importante monumento della città – insiste Martinelli -. Poteva essere ripensato ma certamente non chiuso, anche alla luce del fatto che nel corso degli anni gli sono stati affidati compiti, come quello della gestione del verde, che non erano propriamente in linea con la finalità con cui l’ente è stato costituito. Avere un’istituzione che gestisce un monumento unico in tutto il mondo era una cosa importante”.

“La valorizzazione delle mura può essere fatta in tanti modi – replica l’assessore al bilancio e alle partecipate Giovanni Lemucchi -. Un ente come l’Opera delle mura necessita di una struttura amministrativa e di adempimenti burocratici molto significativi che ne appesantiscono l’azione a discapito dell’attività principale. Proprio per questo motivo abbiamo deciso di porre fine a questa esperienza. La promozione delle mura può essere gestita direttamente dal Comune, oppure essere affidata ad associazioni esperte del settore”.

Nel corso della discussione, Martinelli ha anche questo lumi sui bilanci degli anni precedenti. “I bilanci sono sempre stati presentati sia in Consiglio comunale che in Commissione – afferma l’assessore Lemucchi -. Oggi discutiamo del bilancio consuntivo del 2018 che è un documento analitico molto dettagliato, anche troppo. I bilanci degli anni precedenti più o meno si ricalcano: i principali introiti derivano dalla gestione delle torri civiche e dell’orto botanico, oltre che di Murabilia e Verdemura. Altre entrate, anche se di minore entità, derivano dall’affitto dei sotterranei e dall’affidamento in concessione delle strutture come, ad esempio, il Caffè delle mura e le casermette”.

Proprio sulle casermette, la cui gestione non è stata esente da polemiche negli ultimi mesi, si sono ulteriormente focalizzati sia Martinelli che il rappresentante del Movimento 5 Stelle Massimiliano Bindocci.

“Il bando per l’affidamento delle casermette è stato fatto con una procedura unica ma gli affidamenti sono stati effettuati in momenti diversi – spiega il dirigente del Comune Giovanni Marchi -. È vero che ci sono stati dei problemi, in particolar modo in riferimento alla riscossione dei canoni di affitto ma posso dire che dopo alcune sollecitazioni tutti i concessionari si sono messi in regola”.

“Situazioni critiche al momento non ce ne sono – continua Marchi – tranne quelle già note: sappiamo infatti che l’Associazione dei piccoli che gestiva la casermetta di San Paolino ha dovuto lasciare perché non è riuscita a raggiungere un volume di attività tale da garantire l’auto sostentamento. Questa casermetta è tornata sotto il diretto controllo dell’ufficio cultura che l’ha sfruttata in diverse occasioni anche per riunioni operative. Per quanto riguarda le altre casermette, quella di San Regolo tornerà nella competenza dell’orto botanico mentre, come sapete, al castello di Porta San Donato è stata inaugurata la Casa della memoria”.