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Post della Mammini, è ancora polemica in Consiglio

19 dicembre 2019 | 19:14
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Post della Mammini, è ancora polemica in Consiglio

Testaferrata: “Ci saremmo aspettati scuse”. L’assessore: “Non ho offeso nessuno”

E’ di nuovo polemica in consiglio comunale questa sera (19 dicembre) sul post pubblicato su Facebook dall’assessore all’urbanistica Serena Mammini mentre martedì scorso era in corso la seduta sul piano operativo.
Un post “meme” del gruppo di satira livornese Sodalizio muschiato del quale faceva parte anche Ettore Borzacchini che aveva scatenato l’opposizione e in particolare il leader di Siamo Lucca che aveva stigmatizzato le parole dell’assessore.

Questa sera è stata la consigliera comunale di Forza Italia, Simona Testaferrata a rilanciare la polemica e a stigmatizzare la risposta dell’assessore “da cui ci saremmo francamente aspettate delle scuse”. “Non ho da chiedere susa per il mio post perché non c’è niente di cui scusarsi“, ha replicato prendendo la parola l’assessore Mammini. “E’ demoralizzante – ha detto – che un assessore, dopo una relazione scritta anche con impegno personale, si ritrovi in questa situazione. Perché tra le cose dette, ho fatto anche un appello a questo consiglio per andare oltre, per centrare un obiettivo che andrà oltre noi e che farà bene a questa città, dopo 11 anni (dallo sforamento delle Utoe certificato nel 2008) di strumenti inadeguati”.

Testaferrata ha riportato in primo piano la polemica attraverso una raccomandazione al sindaco: “Ho notato risatine dalla parte della maggioranza, avrei preferito sentire la voce del sindaco a quel punto chiedere scusa a nome di chi non volesse farlo”.

Lanciare il sasso e nascondere la mano è sinonimo di codardia o peggio ancora di non aver contenuti per combattere attraverso una dialettica politica le proprie opinioni.  Dietro la tastiera diventano tutti dei leoni ma nella vita reale poi dimostrano tutt’altro”.
“A novembre – va avanti – si è tenuto il consiglio dei ragazzi ed è emersa la nostra attenzione verso i social che potevano esser pericolosi per i ragazzi  e qualora gli stessi avvisassero situazioni sgradevoli  abbiamo consigliato  loro di rivolgersi agli adulti per essere aiutati ma se poi gli adulti danno messaggi sbagliati e quei messaggi arrivano da chi ha serie responsabilità verso i cittadini allora la situazione è grave,quindi anche in consiglio ci sono i bulli? Minimizzare sempre non è  giusto ma in questa epoca dove tutto è relativo e fluido e il che vuoi che sia è un mantra per non prendere posizioni allora si che  dobbiamo riflettere . E dobbiamo riflettere soprattutto  sull ‘uso dei social che possono essere molto utili se saputi usare ma allo stesso tempo possono diventare  armi cariche in mano a gente che non ha la minima idea del male che puo’ fare oppure  ce l’ ha e va bene così”.
“Noi ognuno a suo modo, con le proprie convinzioni – ha aggiunto – siamo qui per fare il bene della città   ,lo scontro può esistere ma solo sulle questioni oggettive e reali della città. Accettare l errore commesso e chiedere scusa è una forma di correttezza che ci saremmo aspettati,un bagno di umiltà non fa mai male, fa crescere rende consapevoli ma questa dote  l’ altra sera qui in consiglio comunale  non  è stata sfoderata”.

Subito ha ribattuto il sindaco: “Si è parlato di rispetto delle minoranze. Questo va bene se alle minoranze fossero negati tempi di discussione delle pratiche, ma così non è: per esempio abbiamo depositato il bilancio lasciando ben 24 giorni alle minoranze per visionarlo anziché i 20 previsti dalla legge”.

“L’attività amministrativa è spesso inceppata da una richiesta eccessiva di accessi agli atti: consentiti e previsti, certo – ha aggiunto -, ma spesso superiori alle possibilità degli uffici di soddisfarli. E questo per garantire alle minoranze e ai consiglieri in generale di fare il loro lavoro. Sul post Fb della Mammini non comparivano nomi. C’è stata una significazione quanto al disagio di trovarsi su un tema di alta rilevanza come l’avvio del nuovo piano operativo e avere di fronte posizioni dimentiche della storia di questa città. Lucca ha un passato urbanistico complesso, che cerchiamo di rimettere in ordine, e questo avrebbe dovuto essere il focus della discussione”.

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Poi ha ripreso Testaferrata, rivolgendosi al primo cittadino: “Le rispondo perché abbiamo detto la stessa cosa: quando vado in commissione cerco di prepararmi, quando vengo qui cerco di entrare nel merito. Personalmente ho colto il post di Fb della Mammini come un atteggiamento di superiorità, come se noi consiglieri non capissimo nulla e solo il centrosinistra fosse detentore della verità e della scienza. Un atteggiamento di bullismo, poco umile, che non mi è piaciuto e che ho trovato irrispettoso”.

A questo punto ha preso la parola l’assessore Mammini: “Chiedo scusa al sindaco se parlo dopo di lui perché non è una cosa bella. Io non avrei problemi a chiedere scusa se avessi offeso qualcuno. Per me l’umiltà è un valore e cerco di farne esercizio ogni giorno.  Ho una sensibilità anch’io e un lato ironico al quale tengo e che molte volte ho espresso su Facebook e in altre sedi. Tutti devono avere rispetto, gli assessori e i consiglieri, e anche lei consigliera Testaferrata: la invito a rileggere, a riascoltare quanto ha detto. Avrei chiesto scusa volentieri, senza problemi, se le avessi dato della ‘sciabigotta’, per usare un termine lucchese. Ma così non è stato”.

Demoralizzante che un assessore, dopo una relazione scritta anche con impegno personale – ha aggiunto – , si ritrovi in questa situazione. Mi sono sentita dire che mi devo vergognare per la mia relazione, che sembrava di stare all’università. Anche se fosse, qual è il problema? Ognuno ha il suo stile, il suo metodo per entrare dentro a questioni che non sono semplici per nessuno e nemmeno per me. Tra le cose dette, ho fatto anche un appello a questo consiglio per centrare insieme un obiettivo che andrà oltre noi e che farà bene a questa città, dopo 11 anni (dallo sforamento delle Utoe certificato nel 2008) di strumenti urbanistici inadeguati. Perché oltre allo sfottò di un giorno, oltre alla polemica che va sul giornale e finisce lì, politica sarà stata fatta quando avremo restituito qualcosa di concreto alla città. La ‘ghigna come il di dietro’ era riferita a me: sono io che dovevo avercela a sentire il consigliere Martinelli, l’altra sera, parlare dell’area ex Gesam, lui che faceva parte della maggioranza che voleva costruire lì il famoso Steccone e che ora critica il progetto di rigenerazione dell’area di questa amministrazione. Ho una storia e una coerenza“.