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“Niente confronto sulla scuola di Quiesa”, l’opposizione attacca

26 dicembre 2019 | 16:39
“Niente confronto sulla scuola di Quiesa”, l’opposizione attacca

Massarosa, il centrosinistra: “Per Coluccini e maggioranza la discussione è una scocciatura”

Niente confronto sulla scuola di Quiesa in consiglio comunale, l’opposizione di Massarosa va all’attacco del sindaco Alberto Coluccini.

“Nel mondo alla rovescia di Alberto Coluccini e delle destre massarosesi – si legge in una nota congiunta – il confronto è una scocciatura, la partecipazione un’attività sovversiva, il rispetto delle regole una stravagante ed esoterica fissazione dell’opposizione”.

C’era da immaginarlo  – aggiungono dal centrosinistra – che la convocazione della capigruppo alle 18,30 della vigilia di Natale nascondesse la volontà di silenziare intenti torbidi. E così è stato. Sebbene richiesta da un mese e mezzo e la legge preveda l’obbligo di iscrizione di un punto all’ordine del giorno chiesto da almeno un quinto dei consiglieri, il 30 dicembre non si discuterà della scuola di Quiesa”.

“Ricordiamo che – vanno avanti dall’opposizione – sebbene la legge preveda l’obbligo di convocare il consiglio richiesto dalla minoranza entro 20 giorni, era stato convenuto col presidente del consiglio comunale di rinviare alla seduta successiva. Il motivo della non convocazione è chiaro: far passare il 31 dicembre, non impegnare i 140.000 euro di compartecipazione comunale, e così perdere i due contributi della Regione e della Fondazione“.

“Si potrebbe scrivere un romanzo sulla volontà di non spendere 900.000 euro immediatamente disponibili per una scuola che serve 3000 abitanti – scrivono dall’opposizione -. Ma non serve, i fatti e gli atti sono chiari e la gente ha capito. Coluccini si è messo in testa di fare due centri scolastici e vuole chiudere le scuole, a tutti i costi. Allora sia chiaro: domani saranno protocollate regolari diffide, in modo che ognuno sappia le responsabilità che si assume se il comune perdesse enormi contributi. Responsabilità che inevitabilmente saranno valutate dalle autorità competenti, perché adesso non si può più scherzare e questa commedia dell’assurdo deve finire”.