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La proposta della Lega: “Cittadinanza onoraria alla figlia di Erbstein”

27 gennaio 2020 | 13:04
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La proposta della Lega: “Cittadinanza onoraria alla figlia di Erbstein”

Mozione presentata al Consiglio comunale di Lucca

Oggi (27 gennaio) in una data simbolica scelta per commemorare le vittime della Shoah, il consigliere comunale della Lega, Giovanni Minniti ha presentato una mozione per richiedere il conferimento della cittadinanza onoraria di Lucca a Susanna Egri Erbstein figlia di Erno il leggendario allenatore della Lucchese dal 1933 al 1938.

“Più volte nelle sue interviste – afferma il consigliere comunale della Lega Giovanni Minniti -, Susanna Egri ha affermato che Lucca è la città della sua infanzia con questo affermando il legame affettivo con la città dalla quale fu costretta ad andare via a seguito dell’entrata in vigore delle leggi razziali che le impedirono di frequentare il ginnasio cittadino”.

“Per questo motivo – aggiunge – il padre, per evitare alla figlia il trauma della mancata frequenza della scuola e per giustificare in qualche modo l’iscrizione ad un istituto privato, accettò il trasferimento al Torino di Ferruccio Novo che da li a poco sarebbe diventato Il Grande Torino grazie anche ai giocatori scelti da Erbstein che in quel periodo faceva l’osservatore non potendo allenare”.

“Allo scoppio della guerra – va avanti Minniti – la famiglia Erbstein fece ritorno in Ungheria ma con l’invasione nazista della fine del 1944 molti ebrei furono deportati nei campi di sterminio e la stessa sorte poteva toccare ad Erno e Susanna che però riuscirono a salvarsi miracolosamente. Dopo la guerra Susanna Egri diventò una étoile di fama mondiale che ha mantenuto un solido legame affettivo con la città di Lucca (la città della mia infanzia) ed è giusto conferirle la cittadinanza onoraria per porre rimedio alla ferita provocata dalle leggi razziali che le impedirono la frequenza delle scuole della nostra città. E chissà, conclude Minniti, se Erno Erbstein fosse rimasto a Lucca forse parleremmo della grande Lucchese”.