Astaldi cede la gestione dell’ospedale, comitati sanità: “Regione compiacente con il privato”

1 febbraio 2020 | 10:04
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Astaldi cede la gestione dell’ospedale, comitati sanità: “Regione compiacente con il privato”

Ancora dubbi sul project financing: “San Luca tornerà all’ente pubblico quando non sarà più remunerativo”

Nuovo ospedale, gestione ceduta da Astaldi a un fondo finanziario inglese, intervengono i Comitati Sanità.

“Di recente abbiamo appreso – dicono dai comitati – che i quattro ospedali costruiti, per volere della Regione, in project financing, sono stati ceduti dal gestore privato, Astaldi, ad un fondo finanziario inglese. Pare ovvio che il nuovo proprietario del project financing non vorrà rimetterci e farà ogni azione possibile per ricavare il massimo dall’investimento. Se non lo facesse tradirebbe il mandato che gli conferiscono gli investitori”.

“Siamo davanti ad una situazione veramente assurda – è il commento – Un privato ha costruito questi 4 ospedaletti (Lucca, Massa, Prato, Pistoia), largamente insufficienti al territorio, con finanziamento che è arrivato  a essere all’80 per cento pubblico (1,59 miliardi di euro). Il privato prendendosi un finanziamento bancario per il restante 20 per cento riesce a costruire e soprattutto ad accaparrarsi la gestione dei servizi non sanitari (parcheggio, mensa, sterilizzazione ferri, eccetera) e di manutenzione dei suddetti ospedali per 20 anni, assicurandosi lauti guadagni. Ma poiché questo privato ha necessità di far cassa, vende il contratto ad un fondo finanziario che è per forza speculativo. L’azienda Asl Toscana Non Ovest dà grandi assicurazioni che nulla cambierà. Versa camomilla, ma alle parole vuote dei dirigenti dell’Asl ormai siamo abituati: devono pur giustificare i loro elevatissimi stipendi”.

“Certo il contratto di project financing non è cambiato – prosegue la nota – formalmente nulla cambia, ma sarà necessaria una grande vigilanza perché non possiamo paragonare una grande azienda italiana, seppure in difficoltà, ad un fondo speculativo straniero. Il vero problema è il project financing. Fra 20 anni quando gli ospedali, già insufficienti adesso, saranno ridotti a mezzi ruderi, la Regione ne riprenderà il controllo, ma a quel punto la gestione e manutenzione avrà costi altissimi, perché la Regione avrà fatto godere al privato gli anni migliori di quelle strutture. Strana storia quella di ospedali pagati all’80 per cento dal pubblico, ma gestiti in molti servizi da privati, che poi diverranno pubblici quando i costi aumenteranno. Eppure la Corte dei Conti ha condannato il project financing, riferendosi proprio ai quattro ospedali toscani, come modello altamente penalizzante per la parte pubblica”.

“Rimane sul fondo una grossa domanda – concludono i comitati sanità – Cosa può aver spinto i politici e dirigenti regionali ad usare il project financing per poi pagare ugualmente l’80 per cento della cifra con soldi pubblici? Perché a quel punto continuare a darla in gestione al privato, facendolo guadagnare e caricando la Regione solo di oneri? Non  sarebbe stato più semplice farsi prestare direttamente quel 20 per cento delle banche ed avere da subito la piena proprietà e gestione dei 4 ospedali? Perché questa compiacenza verso il privato? Perché questa carenza di controlli denunciata anche dalla Corte dei Conti?”.