Stop all’omofobia, a Lucca la panchina arcobaleno

Approvata la mozione, ma in Consiglio è bagarre con l’opposizione
Doveva essere un simbolo della lotta alle discriminazioni ma invece si è trasformato in un pretesto per la bagarre. E la panchina arcobaleno che sarà installata in piazza San Salvatore è diventata anche quella della discordia fra maggioranza e opposizione a Palazzo Santini. Ha scatenato, infatti, un vero e proprio vespaio di polemiche la proposta presentata stasera (4 gennaio) in Consiglio comunale da Claudio Cantini (Lucca civica) e sottoscritta anche da Francesco Battistini e Teresa Leone (rispettivamente presidente e vice presidente del Consiglio comunale) di installare in centro storico una panchina “rainbow” come simbolo di condanna verso la violenza e l’omofobia. Critiche tutte le opposizioni che hanno giudicato la proposta come un modo per sviare l’attenzione dai veri problemi della città”.
“La panchina color arcobaleno vuole essere un simbolo di condanna contro ogni forma di violenza, in particolare contro l’omofobia – ha detto Claudio Cantini presentando la mozione -. Credo che in questo momento storico ce ne sia particolare bisogno”.
“Come amministrazione abbiamo più volte voluto lanciare segnali a favore dell’inclusività e della difesa dei diritti fondamentali della persona – ha aggiunto Teresa Leone (Lucca civica) -. Ci sembrava anche questo un modo per ricordarlo”.
“Nel 2018, nel nostro Paese, sono stati circa 400 i ragazzi e le ragazze dai 12 ai 25 anni, che hanno subito violenze dalla famiglia che ha scoperto la loro omosessualità – ha detto il consigliere di Sinistra con, Daniele Bianucci -. In soli cinque mesi, la stampa nazionale ha censito 119 storie di omotransfobia, con addirittura 4 omicidi riconducibili al movente omotransfobico. Secondo un recente studio, sono ancora il 15,1 per cento gli italiani che hanno una visione negativa di gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e di tutte le persone lgbt. Nel mondo, sono oltre 70 gli Stati che puniscono l’orientamento sessuale con arresti, lunghe detenzioni e in alcuni casi con la pena capitale. Anche il nostro territorio non è certo immmune, purtroppo, a tutto ciò: l’ultimo esempio è stato l’atto di violenza che, solo poche settimane fa, alcuni ragazzi hanno subito in un locale della Piana, durante una serata lgbt. E ringrazio l’amministrazione comunale, e il sindaco, per aver espresso immediatamente solidarietà alle vittime, espondendo una bandiera arcobaleno all’ingresso di Palazzo Orsetti. E’ per questo che iniziative come la panchina arcobaleno sono appuntamenti che vanno sostenuti, apprezzati, valorizzati. E spero che il voto del Consiglio comunale sia unanime in tale direzione. Mi auguro infine che per la costruzione di progetti come questi si tenga sempre di più conto di tutti i soggetti, a partire dalle associazioni, che sul nostro territorio operano da anni”.”.
Critiche le opposizioni. Secondo il consigliere Torrini (Siamo Lucca) “Ci si vuole riempire di simboli ma ci si dimentica delle azioni concrete. Non è mettendo una panchina in più o in meno che si risolve il problema. Non è che siamo contrari alla panchina perché la violenza contro la comunità Lgbt sia di serie B ma proprio perché tutte le persone vittime di violenza dovrebbero avere pari dignità. Evitiamo di fare barricate su questo tema, condanniamo tutti insieme qualunque forma di violenza a prescindere dal genere. Altrimenti il rischio è quello di incorrere in strumentalizzazioni”.
“Questi temi vengono ciclicamente utilizzati dalla sinistra come arma di distrazione rispetto ai reali problemi della città – ha aggiunto Simona Testaferrata -. È impensabile che ci sia qualcuno in quest’aula che si dichiari a favore della violenza. È chiaro che queste iniziative hanno solo un fine propagandistico. Se così non fosse, dovremmo mettere una panchina per tutti: per i disabili, per le persone che si trovano in difficoltà economica e via dicendo. Per altro la sinistra conferma ancora una volta di avere due pesi e due misure dato che è stata questa stessa maggioranza a bocciare una nostra mozione sul presepe, simbolo di pace per eccellenza“.
Critico anche il consigliere comunale di Casapound Fabio Barsanti che, poco prima, aveva presentato una proposta di risoluzione per la revoca del titolo di Cavaliere di gran croce decorato di gran cordone dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana conferito al maresciallo Josip Broz, detto Tito. Risoluzione bocciata dalla maggioranza. “Trovo abbastanza ridicolo che si parli di violenza e di panchine arcobaleno dopo che avete appena respinto una mozione su un macellaio come Tito. Questa è l’ennesima medagli di cartone che l’amministrazione si appunta per lavarsi la coscienza, medaglie che però concretamente nulla cambiano”.
Nel dibattito è intervenuto anche il consigliere Alessandro Di Vito che, con un lungo intervento, ha spieg la sua proposta di mettere una panchina con il tricolore al posto di quella arcobaleno: “Poteva essere fatto un percorso condiviso e pacato in una commissione – ha detto il consigliere di opposizioni – invece voi vi presentate in consiglio comunale con una mozione e vi aspettate che noi la votiamo. Per noi è fondamentale il rispetto della persona e la condanna di ogni tipo di discriminazione, principi che sono parte integrante della nostra Costituzione. Per questo propongo che anziché una panchina arcobaleno venga installata una panchina con i colori della nostra bandiera a simboleggiare i valori che essa rappresenta per tutti noi”.
Terminato il dibattito, dai toni molto accesi, si è passati alla votazione. La pratica è passata con i soli voti della maggioranza, mentre l’opposizione ha abbandonato l’aula in blocco.