Barsanti: “Foibe, offensiva la ricostruzione dell’Istituto storico della Resistenza

Il consigliere di Casapound: “Viscido giustificazionismo per sottrarsi alla responsabilità storica e politica”
“Sul Giorno del Ricordo è caduta la scure della dittatura della memoria e della mistificazione storica“. Ad affermarlo è il consigliere di opposizione Fabio Barsanti, che è intervenuto durante il consiglio straordinario di questa mattina (8 febbraio) proprio per contestare la ricostruzione dell’Istituto storico della Resistenza.
“Il Giorno del Ricordo è stato occupato dai soliti ‘gendarmi della memoria’ – dichiara in una nota Barsanti – ovvero da coloro che hanno deciso di inserire anche (e addirittura) la pagina del martirio degli italiani di Istria, Fiume e Dalmazia nella diatriba fascismo/antifascismo, attribuendo le responsabilità dei massacri perpetrati dalle truppe titine al regime italiano, mistificando la storia e operando un viscido giustificazionismo per sottrarsi alla responsabilità di aver tenuto nascosto per decenni una tragedia che riguardava i connazionali di quelle terre“.
“Accettare la ricostruzione dell’esponente dell’Istituto storico della Resistenza – prosegue la nota – è quanto di più umiliante un’istituzione possa fare nel giorno in cui si ricordano gli italiani trucidati dai partigiani titini, con la complicità di quelli comunisti di casa nostra, e la pulizia etnica subita per la sola colpa di essere italiani. Se non fosse stato per l’esule Soldati, in un’ora e mezzo di interventi la parola comunismo e il nome del maresciallo Tito, responsabile dei massacri, sarebbero state nominate al massimo due volte. Del resto, l’Istituto storico della Resistenza è quell’organo che, dopo la morte del dittatore nel 1980, organizzò un convegno sul ‘commovente contributo italiano alla resistenza in Jugoslavia’, esaltando le gesta di Tito e celebrando un minuto di silenzio in suo onore. I lucchesi sappiano che quelli che oggi sono invitati a parlare, sono gli stessi che hanno non solo nascosto, ma addirittura esaltato i massacratori dei giuliano-dalmati“.
“Se la volontà fosse realmente quella, come dovremmo augurarci, di arrivare ad una pacificazione nazionale – conclude Barsanti – non dovrebbe essere consentito che una celebrazione come questa venga fatta occupare a istituti come quello della resistenza, che fornisce una ricostruzione viziata ed omissiva, o ad associazioni come l’Anpi, che fa dell’odio storico e politico il suo pane quotidiano. Prova ne è il fatto che, in Senato, l’Unione degli istriani ha disertato la celebrazione per la presenza della stessa Anpi, e finché non verranno tolte le onorificenze a Tito. Onorificenze che, anche per la sinistra lucchese, sono intoccabili, come rivendicato addirittura questa mattina da un collega consigliere, senza la minima vergogna. Una ricostruzione omissiva della verità, dunque, non è il giusto tributo alla memoria“.