Piano del traffico e della sosta, 11 osservazioni da Vivere il Centro Storico

Indicazioni in senso restrittivo dal comitato: “Se i residenti diminuiscono ne risente tutta la città”
Piano del traffico e della sosta, sono 11 le osservazioni di Vivere il Centro Storico. Undici annotazioni che riguardano principalmente le questione della sosta destinata ai residenti.
“Se i residenti continueranno a diminuire – dicono dal comitato – a causa dei problemi di vivibilità che ben conosciamo e quindi a far mancare la tutela del decoro urbano sarà tutta la città a rimetterci e prima di tutto i commercianti. Per questi motivi il comitato Vivere il Centro Storico ha formulato 11 osservazioni al piano di traffico e sosta del centro storico”.
“La prima – entra nel dettaglio la nopta – è quella di chiarire il refuso contenuto nel piano quando afferma che i permessi rilasciati sono 11311, i permessi residenti sono il 40 per cento (oltre 4mila), i permessi invalidi il 20 per cento (oltre 2mila). Niente si dice del restante 40 per cento che manca all’appello e che sono i permessi rilasciati alle categorie. Siccome gli stalli gialli sono 1629 il piano divide questa disponibilità di sosta con i soli residenti stimando erroneamente un coefficiente di 2,6 (2,6 permessi per ogni stallo di giallo). Purtroppo la realtà è che per sostare sui 1629 stalli non ci sono solo i residenti bensì 11311 permessi e quindi in realtà uno stallo giallo viene diviso con 6,94 aventi titolo, il che rende il parcheggio per i residenti una chimera. Per questo motivo abbiamo richiesto di trasformare gli stalli di piazza Santa Maria da blu a gialli e ampliare l’orario di sosta gratuita sugli stalli blu dalle 18 alle 10″.
“Visto la penuria di stalli gialli – prosegue Vcs – siamo assolutamente contrari a concedere il permesso anche a chi possiede un appartamento in centro senza abitarlo. Se non ci abita non c’è alcuna necessità di averlo. Considerato la carenza di parcheggio per i residenti non si trova una logica spiegazione nell’eliminazione di oltre 20 stalli di sosta in Corso Garibaldi ed abbiamo richiesto di cancellare questa previsione. Gli accessi web sono quasi 200mila, riteniamo necessario che il piano preveda almeno il 5 per cento di controlli per evitare che qualcuno “arrotondi” facendo il parcheggiatore. Siamo perfettamente d’accordo a inserire via Buiamonti in Ztl perché pensare che questa sia necessaria per chi non trova parcheggio alla Mazzini o in via dei Bacchettoni è una ipotesi ridicola in quanto questi parcheggi sono sottoutilizzati e con costante offerta di stalli liberi”.
“Ci è dispiaciuto notare – prosegue Vcs – che il tratto finale di via Elisa, via Santa Chiara e via della Quarquonia non sono stati inseriti in Ztl e questo rappresenta un vero e proprio inno all’ nquinamento atmosferico che si registra in zona, come la centralina di San Micheletto purtroppo ci insegna giornalmente. Ne abbiamo richiesto l’inserimento in Ztl. Abbiamo inoltre richiesto di posticipare l’orario di inizio per la consegna delle merci dalle 5 alle 7 perché ciò provocherebbe disagio ai residenti in alcune zone della città. Per ultimo, al fine di render competitiva la sosta fuori delle mura ed il servizio pubblico, abbiamo richiesto di aumentare considerevolmente la tariffa di parcheggio all’ interno delle Mura”.
“Avremmo tanto desiderato incontrare l’assessore Bove – dicono dal comitato – per potergli spiegare a voce queste osservazioni, ma purtroppo egli non ci ha mai voluto ricevere diventando così il primo assessore nella storia lucchese che ignora i normali cittadini, considerando solo ed esclusivamente i commercianti”.
E ce n’è anche per i commercianti del centro: “Siamo consapevoli che il commercio cittadino è in crisi – dicono da Vcs – come del resto lo è anche tutto il commercio al dettaglio in generale. Questa crisi è dovuta principalmente a fattori che niente hanno a che fare con il problema dei parcheggi in centro storico. Molti sono i piccoli centri commerciali sorti all’esterno delle Mura che sono diventati temibili concorrenti competitivi per qualità e prezzi. Una volta chi voleva comprare qualcosa di elegante o comunque di prestigioso veniva a Lucca perfino se abitava a Piazza al Serchio. Adesso invece piccoli centri come Fornaci di Barga, Castelnuovo, Gallicano offrono enormi repertori di qualsiasi categoria merceologica e, di frequente, a prezzi competitivi. Altro fatto da considerare è che l’assenza di grosse catene tipo Zara e simili porta i lucchesi ad andare ad acquistare a Pisa o a Campi Bisenzio”.
“Questo quadro, di per sé allarmante – prosegue il comitato – è aggravato dalla recente propensione all’acquisto online dove si può trovare di tutto e di più a prezzi veramente competitivi con consegna a domicilio. Ciò comporta un ulteriore colpo basso al commercio tradizionale ed anche alla pavimentazione in lastricato la quale, venendo meno il progetto Luccaport per la gestione della logistica in centro, si trova ad essere percorsa tutti i giorni da migliaia di camioncini che provocano quel danneggiamento ai lastroni in pietra che è sotto gli occhi di tutti. Ritenere che la soluzione a questa problematica commerciale si possa risolvere con 30 o 40 posti macchina in più è come pensare di curare una forma oncologica grave somministrando un’Aspirina“.
“Per quanto riguarda l’importanza dei residenti nel centro storico – conclude la nota – si prega di voler ricordare che questi provvedono in prima persona al mantenimento degli edifici, contribuendo di tal modo a rendere Lucca attraente e quindi visitata ed apprezzata da tanti turisti che spendono i loro soldi nel circuito dell’alimentazione e del soggiorno gestito dai commercianti. Oltretutto i residenti partecipano, come tutta la cittadinanza, a pagare le manifestazioni che si svolgono in centro storico e che sono ad esclusivo vantaggio degli operatori che vi si trovano. Per questi motivi crediamo che sia controproducente, proprio per i commercianti, avvilire i residenti con una incomprensibile rivalità“.