La riqualificazione |
Politica
/
ZZ 1 - Newsletter
/

Da Italia Viva ai riformisti: “Ex Manifattura, il Comune rifletta bene sul progetto della Fondazione”

13 febbraio 2020 | 12:21
Share0
Da Italia Viva ai riformisti: “Ex Manifattura, il Comune rifletta bene sul progetto della Fondazione”

Chiesta una discussione in consiglio comunale

Un investimento complessivo da 60 milioni di euro, circa 30mila metri quadrati di aree pedonali recuperate e restituite alla città. Due nuove piazze, di cui una rialzata. Una passerella pedonale collegata alle Mura. Quasi 20mila metri quadrati di patrimonio immobiliare ristrutturato. E un totale di 425 posti auto a uso pubblico, su due livelli. E’ questo il progetto della Fondazione Cr Lucca sulla ex Manifattura Tabacchi e proprio riguardo questo nuovo piano sono intervenuti Italia Viva, +Europa, Psi, Per Lucca e i suoi Paesi e Riformisti Toscani, invitando il Comune a riflettere bene sul futuro del centro storico e le rispettive conseguenze sulla comunità cittadina.

“Il nuovo piano della mobilità e della sosta del centro storico di Lucca presentato dalla Giunta Comunale, i dati aggiornati sul centro-storico forniti da Per Lucca e i suoi Paesi – si legge nella nota congiunta – dovrebbero far capire che siamo di fronte a decisioni che profondamente incideranno sulla vita del centro-storico di Lucca e quindi dell’intera comunità lucchese. Grave errore sarebbe prendere queste decisioni singolarmente senza che via sia stata prima una nuova riflessione complessiva, approfondita e pubblica, sul ruolo, la vita, le prospettive del centro-storico di Lucca”.

“Un raro centro-storico racchiuso interamente dalle mura urbane, con problematiche uniche di penetrazione, sosta, sviluppo economico, che al di là delle presenze estive dei turisti, mostra evidenti segni di declino e di perdita di una identità difesa strenuamente per secoli. Chiediamo al Comune di Lucca – conclude la nota – una più attenta riflessione e anche un Consiglio comunale aperto a tutte le forze economiche e sociali per discutere e avviare la definizione un progetto complessivo del Centro storico per i prossimi trent’anni, in cui incastonare le singole iniziative, pubbliche e private”.