Isole ecologiche, Vcs: “Reintrodurre i cassonetti è sbagliato”

25 febbraio 2020 | 16:22
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Isole ecologiche, Vcs: “Reintrodurre i cassonetti è sbagliato”

Il comitato: “Provocheranno disagi e problemi igienici”

Sulla questione dei cassonetti per i rifiuti nel centro storico interviene il comitato Vivere il centro storico esprimendo il proprio disaccordo riguardo l’installazione di essi: “Che fosse sbagliato ritornare ai cassonetti lo abbiamo sostenuto fin dal giorno in cui questa idea, che noi reputiamo balzana, è balenata nella mente dei nostri amministratori”.

“Nel 2015 – prosegue la nota – ci eravamo liberati dai cassonetti perché indecorosi e perché si affermava che non aiutavano la raccolta differenziata. Per questo motivo, siccome si diceva che ci volevano più persone per fare il porta a porta, l’organico di Sistema Ambiente è stato aumentato di molte unità, provocando all’ azienda un considerevole incremento dei costi di personale. Subito dopo aver aumentato le isole a scomparsa la frequenza dei ritiri è stata drammaticamente ridotta ed i casi di abbandono di sacchetti fuori orario ed in giorni sbagliati ha visto un considerevole aumento. Da diversi anni abbiamo proposto di fare la raccolta alla sera come si fa in quasi tutte le città e durante i Comics dove non si vede un singolo sacchetto di spazzatura lasciato a filo strada durante il giorno. In questo modo si sarebbe anche evitato di far si che i locali lasciassero i rifiuti fuori per tutta la notte anche se non potrebbero, eliminando così i problemi igienici che ciò comporta. Purtroppo nessuno ci ha mai degnato della minima attenzione ed abbiamo assistito ai mezzi di Sistema Ambiente che girano a vuoto alle 6 di mattina se non per ritirare i bidoni dei locali che sono fuori dalla notte prima”.

“Adesso si riempirà il centro con cassonetti che costano quasi 3 milioni – continua il comitato – e che hanno bisogno di tessera di apertura. Non ci risulta che siano stati effettuati efficaci controlli sull’ anagrafe di Sistema Ambiente che possano scongiurare il sospetto che ci siano tanti appartamenti che risultano sfitti, ma che in realtà sono affittati, oppure ricavati da ripostigli ed ex magazzini che non risultano in anagrafica, per cui, non disponendo della tessera questi utenti lasceranno i loro rifiuti fuori dai cassonetti”.

Che dire poi del degrado e della carenza igienica che ciò provocheràchiede il comitato -. I cassonetti non si adattano ad un contesto di città storica. Ma la Soprintendenza tutto questo lo ha considerato? In fin dei conti se si fosse opposta non ci sarebbe stata alcuna situazione di disagio in quanto il servizio di raccolta porta a porta ci sarebbe stato comunque e la cittadinanza non ne avrebbe sofferto. Prevediamo che i cassonetti saranno sempre sommersi dai sacchetti vuoi per inciviltà degli utenti o perché non saranno svuotati adeguatamente. Saranno oggetto del graffettaro di turno che li ‘decorerà’ dando un idea di periferia degradata. A notte fonda, quando il locale nelle vicinanze andrà a conferire il vetro, verrà impedito il riposo di chi abita nei dintorni, così come accadrà alle 6 di mattina quando i mezzi andranno a scaricare i cassonetti nel loro pianale”.

“Adesso probabilmente cominceranno le proteste e le cause legali di chi si ritroverà i cassonetti sotto la finestra di casa che peraltro non sono regolati da Regolamento comunale specifico come norma vorrebbe – conclude la nota -. Se si voleva fare qualcosa contrario al decoro e al buon senso allora, a parere nostro, si deve dire che il risultato è stato raggiunto. Eppure sarebbe bastato, almeno fino a prova contraria, lasciare tutto come era e fare la raccolta porta a porta serale come si fa in quasi tutte le città d’arte. E’ stato stupefacente notare che nessuno nell’ opposizione ha mai dimostrato un minimo di sensibilità e non ha mai avuto niente da ridire accettando di fatto il ritorno ai cassonetti”.