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Tambellini lapidario: “Bisogna fermare tutto”

21 marzo 2020 | 21:42
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Tambellini lapidario: “Bisogna fermare tutto”

Anche il sindaco di Lucca aderisce all’appello dei sindaci a Conte e Rossi: “Un sacrificio, ma va fatto”

Anche Alessandro Tambellini, che ancora si trova ricoverato all’ospedale San Luca di Lucca dopo aver contratto il coronavirus, aderisce e firma la lettera di numerosi sindaci toscani al presidente del Consiglio Giuseppe Conti e al governatore Enrico Rossi per chiedere di chiudere tutte le attività lasciando aperti soltanto alimentari e farmacie.

“C’è bisogno di compiere uno sforzo ulteriore – ha scritto il primo cittadino -, perché non possiamo permettere che ogni giorno migliaia di lavoratori si rechino ai posti di lavoro, mettendo in pericolo se stessi e gli altri”.

“Rischiamo – aggiunge – di non riuscire a bloccare l’epidemia e trascinarci ancora più a lungo questa crisi che sta mettendo a dura prova il nostro sistema sanitario e la nostra economia. Ecco perché dobbiamo fare in modo di fermare la maggior parte delle attività non essenziali sull’intero territorio nazionale”.

“Tutte quelle attività, cioè, che non facciano parte del settore alimentare, medicale o sanitario e delle relative filiere di produzione e di distribuzione o dell’informazione e degli altri settori essenziali – spiega -, finché non sia passato il momento più critico”.

“È un sacrificio, lo so. Ma dobbiamo raccogliere il maggior risultato possibile da questo stravolgimento della nostra vita e non lasciare niente di intentato”, afferma.

“Prima arriviamo a risolvere il problema, prima saremo in grado di ripartire nuovamente – conclude -. Uniti si vince. E noi sappiamo essere uniti, cittadini e imprese, forti nella tempesta, pronti ad accogliere il sole”.