Sicurezza per i lavoratori delle pulizie in ospedale, Asl assente al videoincontro con la prefettura

Uiltrasporti incontro il gestore del servizio che assicura nuovi orari e dispositivi di protezione
Si è svolto stamani (24 marzo)l’incontro in video conferenza tra la prefettura e le addette alle pulizie in ospedale, dove in appalto opera la ditta Colser di Modena. La proclamazione dello stato di agitazione è stata fatta solo dalla Uil trasporti, dopo che le lavoratrici in modo spontaneo si erano rifiutate di iniziare il lavoro perché sprovviste di mascherine.
“Abbiamo dovuto registrare che purtroppo non c’è stata da parte delle altre organizzazioni sindacali l’interesse a difendere la salute delle lavoratrici delle pulizie dell’ospedale, nonostante il rischio elevato di questo personale e mentre vediamo invece attenzione unitaria in altre categorie – dicono Massimiliano Bindocci e Simone Marsili della Uil trasporti – Nell’incontro la Colser ha preso l’impegno di sistemare gli organici, gli orari e di predisporre un nuovo meccanismo della reperibilità, visti i carichi di lavoro eccessivi. Inoltre ha detto che nonostante le difficoltà di reperimento nazionali sta attivandosi per avere con continuità dispositivi personali di protezione idonei”.
“Alla videoconferenza è mancata nonostante avesse avuto la comunicazione dello stato di agitazione la Asl e la direzione sanitaria, che tra l’altro non ha mai nemmeno risposto alle comunicazioni del sindacato. Forse no le interessano le pulizie – dice Uil trasporti – Forse per la Asl le addette alle pulizie non sono persone?”.
“Chiediamo alla Asl invece – concludono i sindacalisti – una maggiore collaborazione e sensibilità, mentre registriamo addirittura un clima ritorsivo verso le lavoratrici. Capiamo che ci siano molti problemi, ma per evitarli servirebbe più umiltà e attenzione alla prevenzione. Dobbiamo dire che nemmeno Gesat ha mostrato interesse alla cosa. Il fatto che non siano obbligati e non siano datori di lavoro non li esonera dal ricordarsi che come committenti sono responsabili in solido per molte cose, ma soprattutto c’è una responsabilità politica e morale”.