Il Comune di Lucca lancia il fondo per aiutare le attività a ripartire

Iniziativa di mutuo soccorso. Tambellini: “Servirà a sostenere chi ha difficoltà a pagare l’affitto e le bollette. Invito chi può a contribuire”
Un nuovo fondo a partire da 100mila euro per sostenere quelle attività che, in questo momento di emergenza per il paese, non riescono a far fronte a tutte le loro scadenze. Questa la nuova iniziativa lanciata dall’amministrazione comunale e presentata questa mattina (1 aprile) nel corso di una videoconferenza in cui sono intervenuti il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini e l’assessore al bilancio Giovanni Lemucchi.
Nelle intenzioni dell’amministrazione questo nuovo strumento non sarà utilizzato per far fronte alle emergenze più immediate dei cittadini – per cui verranno utilizzate le risorse destinate al sociale, oltre ai 470mila euro ricevuti dal governo – ma dovrà fungere da volano per la ripartenza delle attività economiche cittadine. Il nuovo fondo dovrebbe essere operativo entro una ventina di giorni. Le risorse saranno distribuite alle fasce più deboli della popolazione colpite dal rallentamento dell’economia o come conseguenza delle misure assunte dalle autorità per il contenimento dell’epidemia. Particolare attenzione sarà dunque data, in una prima fase, ai disoccupati a causa della crisi Covid-19, ai dipendenti a tempo determinato cui non è stato rinnovato il contratto, ai precari, ai lavoratori autonomi in crisi. I fondi staranno nell’ente, ma sono vincolati in un conto autonomo destinato a questi specifici interventi.

“Sarà un vero e proprio fondo di mutuo soccorso che non servirà per soddisfare le esigenze primarie dei cittadini – ha spiegato il sindaco Alessandro Tambellini -. Il nostro obiettivo è quello di metterci nelle condizioni per la ripartenza dopo l’emergenza. Queste risorse saranno rivolte a diverse categorie sociali che normalmente non avrebbero avuto bisogno di un sostegno. Abbiamo pensato a chi avrà difficoltà a pagare l’affitto del proprio fondo o a pagare le bollette: i lavoratori del terzo settore, il mondo degli eventi, il turismo, le partite iva, i professionisti ma anche coloro che vivevano di lavori salutari e i commercianti“.
“Questo è un fondo che va al di la della semplice raccolta fondi e, in questo senso, sottolineo che non ci vogliamo mettere in concorrenza con le varie campagne organizzate in questi giorni dalle associazioni di volontariato – aggiunge l’assessore Lemucchi -. L’ottica temporale in questo caso è un po’ più lunga, guardiamo oltre il contingente e al superamento dell’emergenza immediata: nei primi 90-120 giorni ovviamente si tratterà di una integrazione al reddito ma la nostra ambizione è quella di andare anche oltre. Parliamo di un orizzonte di circa un anno e mezzo. L’obiettivo è quello di porre le condizioni per il rilancio dell’economia“.
Per quanto riguarda le risorse messe a disposizione, sindaco e assessore invitano i cittadini, le associazioni e le imprese che sono nelle condizioni di farlo, a dare il proprio contributo: “Questa crisi non sta colpendo tutti allo stesso modo – spiega il sindaco -. C’è chi non ha mutato la propria condizione economica, chi ha accumulato un considerevole risparmio e chi ha visto crescere il proprio reddito, pensiamo per esempio alla grande distribuzione. Di contro c’è chi, invece, ha smesso di lavorare, chi ha perso il lavoro, chi non più contare su entrate e incassi: mi riferisco ai lavoratori precari, alle partite Iva, ai commercianti, ai professionisti. Persone che non si sono mai rivolte ai servizi sociali, ma che ora, e presumibilmente sempre più nelle prossime settimane, si troveranno a fronteggiare un’emergenza nell’emergenza: la mancanza di soldi per andare avanti”.
“Il fondo sarà aperto a tutti coloro che vorranno contribuire – insiste Tambellini – Più risorse avremo a disposizione e più persone potremo aiutare. È un invito a tutti tutti coloro che da questa catastrofe ci hanno guadagnato ad una condivisione che è quanto mai necessaria. Ci rivolgiamo ovviamente alle associazioni di categoria, alle grandi imprese, alle fondazioni bancarie ma anche ai privati cittadini. I proprietari dei fondi commerciali, ad esempio, devono capire che la nostra vita è cambiata per sempre e dovranno adeguare le loro richieste alla nuova realtà. Il commercio contribuisce alla bellezza della nostra città e sono un presidio per i quartieri, per questo motivo deve essere sostenuto. Come Comune noi faremo la nostra parte ma serve lo sforzo di tutti per far sì che la ripartenza sia reale”.
“La platea di soggetti a cui ci rivolgiamo per un contributo al fondo è potenzialmente molto ampia – conclude Lemucchi – basti pensare ad esempio alla grande distribuzione che in questi giorni di emergenza non ci ha certo rimesso. Operativamente, il fondo dovrebbe essere attivo entro una ventina di giorni. Nella sua costituzione sarà coinvolta anche l’opposizione attraverso il lavoro delle commissioni e del consiglio comunale che sarà chiamato a delineare un disciplinare per l’utilizzo di queste risorse. La gestione sarà affidata ad un comitato esterno composto da persone al di sopra di ogni dubbio, in modo da dare ulteriore credibilità e trasparenza al progetto”.
L’iban del conto corrente dedicato a ricevere le donazioni è IT 82 V 05034 13701 000000005172. Causale: Fondo Mutuo Soccorso Comune di Lucca. Ricordiamo che per le erogazioni liberali in denaro e in natura, effettuate nell’anno 2020, in favore dello Stato, delle regioni, degli enti locali territoriali, di enti o istituzioni pubbliche, di fondazioni e associazioni legalmente riconosciute senza scopo di lucro, finalizzate a finanziare gli interventi in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 si applicano gli incentivi fiscali previsti dall’articolo 66 del decreto legge Cura Italia.
In particolare: il decreto introduce una detrazione dall’imposta lorda sul reddito pari al 30 per cento per le erogazioni liberali, in denaro o in natura, effettuate nel 2020 dalle persone fisiche e dagli enti non commerciali. Per le donazioni dai soggetti titolari di reddito d’impresa: le erogazioni in denaro sono integralmente deducibili dal reddito d’impresa; le cessioni gratuite di beni non sono considerate operazioni estranee all’esercizio d’impresa e quindi non concorrono a formare i ricavi. Non sono previsti limiti all’importo deducibile. Ai fini Irap, tali erogazioni sono deducibili nell’esercizio in cui avviene il versamento