Fattori (Toscana a sinistra): “Stop alla vendita degli immobili Asl anche a Lucca”

“Censire le grandi strutture private adatte alla gestione dell’emergenza e poi procedere ad una requisizione temporanea”
Fermare, anche in provincia di Lucca, la vendita degli immobili Asl e del patrimonio regionale utilizzabili per le necessità legate alla pandemia e requisire temporaneamente alcune grandi strutture private utili in fase di emergenza. Lo chiede il gruppo regionale Toscana a Sinistra in due distinte mozioni messe all’ordine del giorno della seduta consiliare di domani (2 aprile).
La prima impegna la Giunta ad escludere dalla vendita gli immobili del patrimonio regionale e delle aziende sanitarie locali “che possono essere utilizzate sia per ospitare nuove funzioni sanitarie e sociosanitarie, sia per rispondere a situazioni emergenziali come l’epidemia in corso”. La seconda mozione chiede invece al governo regionale di censire le grandi strutture private adatte alla gestione dell’emergenza e poi procedere ad una requisizione temporanea, sulla base di un piano regionale concordato con le prefetture e i sindaci.
Secondo il candidato presidente di Toscana a sinistra, Tommaso Fattori “il messaggio in questo momento è semplice: sì alle requisizioni e no alle alienazioni. Vanno utilizzati gli immobili in disuso del patrimonio della Regione Toscana e delle Asl tuttora in buone condizioni e requisire temporaneamente i grandi immobili privati inutilizzati che possono essere utili nell’emergenza”.
“In un’epidemia, per isolare i positivi non sintomatici o chi è in via di negativizzazione – prosegue Fattori – dobbiamo utilizzare grandi strutture private requisibili a norma di legge o usare edifici che appartengono alla collettività e sono in disuso, come l’ex sanatorio e residenza assistita ad Arliano e parte del vecchio ospedale di Campo di Marte a Lucca o come l’ex colonia Lavenoe una porzione dell’ex ospedale Lucchesi a Pietrasanta. L’emergenza Coronavirus ci fa comprendere quanto sia importante il patrimonio immobiliare della Regione e delle ASL, non solo per l’emergenza ma anche per il futuro, ossia per riaprire gli ospedali dismessi e arricchire il tessuto della sanità territoriale, una volta che questa terribile fase sarà alle spalle”.
“Quel che sta accadendo deve farci riflettere su quanto sia sbagliato mettere questo prezioso patrimonio in vendita. Le alienazioni vanno fermate subito – afferma Fattori -. La requisizione di beni immobili privati con un indennizzo al proprietario è un’eventualità già prevista dal Codice civile in presenza di gravi e urgenti necessità pubbliche, ora ribadita nel Decreto Cura Italia. Sul territorio regionale ci sono tante grandi strutture private di proprietà di banche, assicurazioni, società per azioni e soggetti religiosi che possono essere utilizzate come luoghi di ricovero. Si tratta di immobili adatti che potrebbero essere utilizzati per ospitare il nuovo personale sanitario, per accogliere le tante persone soggette a quarantena, per il soggiorno temporaneo di migranti e persone senza fissa dimora, e per gestire le emergenze derivanti dalla diffusione del virus nelle RSA o in altre strutture di residenza sociale pubblica o privata. D’altra parte tanti concittadini della regione hanno già messo i propri alloggi vuoti, di solito destinati ai turisti, a disposizione dei medici, infermieri e del personale sanitario oggi impegnati a salvare vite nei nostri ospedali pubblici”, ha concluso Fattori.