Colucci: “Bene la possibilità di coltivare gli orti”

15 aprile 2020 | 08:43
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Colucci: “Bene la possibilità di coltivare gli orti”

L’esponente dei Riformisti Toscani approva l’ordinanza regionale

Bene il provvedimento della Regione Toscana con cui si consentono spostamenti per coltivare gli orti. Lo afferma Francesco Colucci dei Riformisti Toscani per Italia Viva: “Avevamo – ricorda – sollecitato i sindaci della Provincia di Lucca  a consentire quei lavori agricoli fai da te, che danno ristoro economico e sociale a tanti pensionati e lavoratori”.

“Ci sembrava buon senso che fosse autorizzato di fare l’orto, potare gli olivi e le piante in genere, curare le viti – afferma -, arare piccoli piccoli appezzamenti di terra, falciare le erbe infestanti, fare piccolo giardinaggio, tutti lavori all’aria aperta e senza contatti di gruppo. Questi lavori a volte sono hobby ma spesso fonte di piccole entrate per pensionati e lavoratori che hanno tempo disponibile e necessità di integrare magri guadagni”.

“Ci eravamo rivolti ai sindaci perché sono le autorità più vicine ai territori e quindi – aggiunge – dovrebbero essere più sensibili ai problemi reali, piccoli o grandi che siano, delle nostre comunità“.

“Invece – prosegue – la Regione Toscana ha lodevolmente anticipato tutti e con l’ordinanza 36 del presidente consentendo su tutto il territorio regionale anche le pratiche agricole non professionali e altre attività che soffrivano della chiusura totale di ogni attività e legate all’agricoltura e all’ambiente. Vogliamo ringraziare l’assessore Regionale all’agricoltura e caccia e pesca, Marco Remaschi per la sua sensibilità e per il suo tempismo. Ringraziamento che va esteso a tutta la giunta regionale e al suo presidente”.

“Ultima considerazione – conclude -, mi auguro che i sindaci che si sono ben immedesimati nella parte degli sceriffi, siano sempre più attenti ai problemi di queste aperture di settori importanti della nostra vita e della nostra economia, che debbono avvenire gradualmente, ma debbono avvenire, essere normate e attuate, se non vogliamo morire di fame”.