Sinistra Italiana: “Preoccupati per il numero di contagi tra il personale dell’ospedale Versilia”

Secondo i dati sarebbero 45 tra medici, infermieri e operatori sociosanitari
L’assemblea di Sinistra Italiana della Versilia, riunitasi ieri (21 febbraio) in videoconferenza, esprime preoccupazione per i dati che emergono in queste ore circa il numero di dipendenti della ex Asl Versilia positivi al Covid 19. 45 tra medici, infermieri e operatori sociosanitari, il 2,3% del personale. Una percentuale quasi tre volte superiore di quella registrata a Lucca. Un dato comunque assai parziale, se si pensa che i tamponi fatti sono stati solo 274 su di un totale di 1932 dipendenti.
“A quasi due mesi dall’inizio della crisi – si legge in una nota – il personale sanitario è stanco, fisicamente e psicologicamente. Un po’ di sollievo sta arrivando dalle recenti assunzioni che ciononostante non bastano neanche ad avvicinarci agli standard europei (in Italia abbiamo 5,6 infermieri ogni 1000 abitanti, contro i 12,9 della Germania e i 10,2 della Francia). Non è sicuramente questo il momento di discutere o di polemizzare sulle responsabilità che hanno determinato lo stato di emergenza attuale e le condizioni estremamente critiche in cui è costretto a lavorare il personale sanitario nel nostro paese”.
“È altresì innegabile – prosegue la nota – che il Governo ed il ministro della Salute stiano da mesi tentando di rimediare a 20 anni di tagli verticali (non da ultimo attraverso il Patto per la Salute siglato lo scorso dicembre che investe 3.5 miliardi di euro in più nei prossimi 2 anni). Tuttavia, allo stato dei fatti, vanno intraprese azioni immediate e risolutive per contenere i danni e tutelare la salute di tutti le lavoratrici e i lavoratori della sanità pubblica e dell’intera collettività”.
“È prioritario fornire a tutto il personale sanitario gli adeguati dispositivi di protezione individuale – conclude la nota – una adeguata e continua formazione circa le modalità di prevenzione del contagio e delle Ica (le cosiddette ‘infezioni ospedaliere’), una rimodulazione del carico di lavoro per gli operatori più a rischio e l’istitutuzione di una Task force per la gestione di questa particolare emergenza interna”.